Pdl, salta il patto sui congressi. Anche Podestà prepara una lista

In vista del confronto di domenica per eleggere i vertici provinciali sembra sfumato il tentativo di arrivare a un’elezione all’unanimità

Pdl, salta il patto sui congressi. Anche Podestà prepara una lista

Quattro liste in corsa. A sette giorni dal congresso del Pdl, salta il tavolo delle alleanze. Niente lista unica e nome condiviso per il ruolo di coordinatore provinciale. Ognuno correrà per sé. E a scendere in campo, ieri pomeriggio a poche ore dalla scadenza del termine, è addirittura un big come il presidente della Provincia Guido Podestà. Una mossa imprevista, dopo che l’appello del coordinatore regionale Mario Mantovani sembrava essere stato accolto. Tanto che lo stesso governatore Roberto Formigoni aveva annunciato solo sabato che una componente di gran peso come quella dei formigoniani e di Cl era «disposta a fare un passo indietro» per il bene del partito. Ma la tregua non ha retto. E così il «listone» raccolto in un primo momento sotto il nome di Sandro Sisler, area An, assessore a Carate Brianza sponsorizzato da Ignazio La Russa, non è rimasta unica. E l’unanimità si è dissolta come un miraggio.
Troppo complicato da comporre il puzzle delle province lombarde. Con la garanzia offerta da La Russa all’ex ministro Mariastella Gelmini, di aver mano libera nel bresciano. E ai «laici» la promessa di una candidatura altrettanto unica di Pietro Tatarella al congresso cittadino del 25 febbraio. Alla fine, dopo una serie di attacchi con la richiesta di «congressi veri», Podestà esce allo scoperto. Dopo aver consultato i fedelissimi, decide la mossa a sorpresa di cui parlerà oggi pomeriggio ad Arcore. «A Silvio Berlusconi - rivela uno di loro - Podestà spiegherà che questa non è una candidatura per dividere, ma per unire». Perché «quell’alleanza non reggeva, perché dopo la batosta con Pisapia, nessuno si è assunto la responsabilità e soprattutto il partito non ha dato segni di rinascita». Nessuna disponibilità a concedere agli ex an il ruolo di coordinatore «solo per una continuità con Romano La Russa». Tra i motivi del contendere, racconta un dirigente che ha partecipato alle trattative, la questione del vice coordinatore. Che Podestà si è rifiutato di moltiplicare per tre, con la delega all’organizzazione affidata ai socialisti di Alessandro Colucci e quella agli enti locali per Cl. Perché proprio gli enti locali sono il vero punto di forza del coordinamento provinciale, chiamato a decidere le candidature a sindaco e i posti da assessore. Podestà l’avrebbe voluta per un suo uomo e il rifiuto lo ha convinto a correre da solo. A testimoniare il ricorso ad amministratori attivi sul territorio, come vice Podestà ha scelto il sindaco di Bollate Stefania Lo Russo. Primo firmatario il presidente del consiglio provinciale Bruno Dapei insieme ad altri otto sindaci (tra cui Cusago, San Donato, Assago, Peschiera e Rodano) e consiglieri provinciali.


Terza lista in campo è quella del sindaco di Basiglio Marco Flavio Cirillo e dell’ex consigliere comunale Vincenzo Curia sottoscritta dall’assessore regionale Massimo Buscemi e dal consigliere delegato in Regione Fabio Saldini. La quarta è quella dei giovani, guidata dal consigliere comunale di Pessano con Bornago Alberto Villa con vice Ruggero Delvecchio, consigliere a Settimo Milanese.

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