Pechino - Terza missione nello spazio per la Cina. La navicella spaziale cinese Shenzhou
VII è partita oggi dal poligono di Jiquan, nella Cina del nordovest,
con a bordo tre astronauti che effettueranno domani o sabato una
passeggiata nello spazio.
Si tratta della terza e più impegnativa missione umana cinese nello
spazio, dopo i lanci di astronauti avvenuti nel 2003 e nel 2005. La
passeggiata dei tre astronauti è considerata il primo passo verso la
costruzione di una stazione spaziale cinese. Alcuni dei principali
leader cinesi, tra cui il presidente Hu Jintao, hanno assistito al lancio
della navetta, che viene portata in orbita da un razzo della serie
Lunga Marcia.
Decollo sotto gli occhi del presidente Ad assistere al lancio anche il presidente Hu
Jintao, che ha salutato i tre astronauti e ha definito la missione "un
importante passo in avanti per la tecnologia cinese".
I tre "taikonauti" (questa la denominazione per gli equipaggi cinesi)
della Shenzhou VII sono Zhai Zhigang - che dovrebbe diventare il
primo cinese a effettuare una Eva - Liu Boming e Jing Haipeng; Zhai
aveva fatto parte dei candidati per la prima missione, e con i suoi
compagni di volo costituiva l’equipaggio di riserva della Shenzou VI.
Il vascello divino La Shenzou ("Vascello divino") raggiungerà un’orbita di 373
chilometri prima di procedere con l’Eva, domani o più probabilmente
sabato; il rientro è previsto invece per la giornata di domenica.
Si tratta di una missione di grande importanza dato che la
possibilità di condurre delle Eva in sicurezza è fondamentale per i
passi successivi del programma spaziale cinese, che prevede
l’assemblaggio nello spazio di un modulo orbitale - a partire dal 2010
- e in prospettiva una missione con equipaggio sulla Luna.
Ora la Cina è pronta ad addestrare astronauti stranieri Poche ore prima del lancio il direttore del Centro di Ricerca e
addestramento astronautico cinese, Chen Shanguang, ha
annunciato che Pechino è pronta ad addestrare anche astronauti di
altri Paesi. Chen ha definito inevitabile la cooperazione
internazionale nelle missioni con equipaggio, dati i costi elevati e le
tecnologie sofisticate necessarie. Fino ad oggi Pechino - pur
utilizzando sostanzialmente tecnologia russa - ha condotto in modo
indipendente il proprio programma spaziale, controllato dalle forze
armate e con un budget piuttosto basso rispetto a quello a
disposizione di altri Paesi.
Resoconto "bufala" Da notare che l’ansia dell’attesa ha giocato un brutto scherzo
all’Agenzia Nuova Cina, che ha bruciato i tempi pubblicando con 24
ore di anticipo un pezzo sull’andamento del volo.
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