Pechino è sempre più il grande creditore dei governi europei

La Cina, da ieri, è un po’ più vicina all’Europa: dopo i titoli greci e portoghesi, Pechino ha intenzione di comprare circa 6 miliardi di euro di obbligazioni di Stato spagnole. Lo ha annunciato il vice premier cinese Li Keqiang al premier Zapatero, durante la prima tappa del suo grand tour che lo porterà, nei prossimi giorni, anche a Berlino - dove oggi incontrerà il cancelliere Angela Merkel - e a Londra. Quasi una visita di Stato, o almeno la sua prova generale, dato che Li Keqiang è uno dei più probabili successori dell’attuale primo ministro Wen Jabao. Tocca a lui, quindi, aprire ufficialmente il nuovo corso di Pechino, che sta appunto diversificando il suo portafoglio di titoli di Stato, affiancando quelli europei ai Treasury statunitensi, di cui è già il maggior detentore estero.
La cifra annunciata ieri a Madrid non è ovviamente casuale: la Cina «vuole comprare tanto debito spagnolo quanto quelli portoghese e greco messi insieme, ovvero circa 6 miliardi di euro», ha detto Li, secondo fonti governative spagnole citate dal quotidiano El Pais. In una dichiarazione separata, il vice ministro cinese al commercio, Gao Hucheng, ha affermato che l’operazione verrà decisa in funzione della data e dell’entità dell’emissione delle obbligazioni da parte di Madrid, dopo essersi profuso in assicurazioni sulla fiducia della Cina che «sostiene le misure adottate dalla Spagna per il suo riequilibrio economico e finanziario e la ferma convinzione che il Paese raggiungerà una ripresa economica generale».
La cifra del 7,3% del debito pubblico dell’Eurozona attualmente in mani cinesi - secondo le stime del quotidiano economico francese La Tribune - è destinata quindi ad essere presto superata: d’altra parte, la Cina è il Paese che vanta le più sostanziose riserve in valuta estera a livello mondiale, 2.650 miliardi di dollari, una cifra colossale. Ed è comprensibile che voglia diversificare il suo portafoglio di debito pubblico puntando sull’area euro, cioè una delle due più importanti valute al mondo. Tanto più considerando i rendimenti dei titoli prescelti: come l’eurobond a favore dell’Irlanda - che mercoledì ha scatenato una corsa agli acquisti a cui avrebbe aderito anche Pechino, visto che l’Asia ha la quota più alta, il 21,5% del totale - il cui rendimento stimato si colloca tra il 2,3 e il 2,4%, un tasso nettamente superiore a quello dell’analogo bund tedesco emesso lo scorso ottobre (1,77%).

Senza dimenticare le ripercussioni di questi investimenti sul piano commerciale, sotto forma di accordi bilaterali e partnership industriali, come è già avvenuto tra Pechino e Atene dopo l’acquisto dei titoli di stato greci, lo scorso anno. Non solo infatti l’Europa è il principale mercato di destinazione delle merci cinesi, ma la Spagna potrebbe costituire un’ottima testa di ponte per sbarcare nella promettente America Latina.

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