Non visita il bambino a casa: assolta. Niente condanna per la pediatra di Nova Milanese accusata di avere rifiutato lintervento a domicilio per un bimbo febbricitante. Secondo laccusa la donna avrebbe mancato ad uno dei suoi doveri fondamentali. Ma i giudici del tribunale di Monza hanno deciso di assolverla dallaccusa di avere rifiutato il proprio intervento medico a domicilio. Alla sbarra una pediatra della Asl di Desio, cinquantaduenne, con studio a Nova Milanese. La donna doveva rispondere di rifiuto e omissione di atti dufficio per due episodi risalenti al marzo del 2004. A denunciare il comportamento della pediatra era stato un trentacinquenne, padre di un bambino di poco meno di un anno, vittima di una febbre intensa e di un ingrossamento delle ghiandole del collo. La situazione si era trascinata per diversi giorni, ma a far partire lazione legale nei confronti del medico era stata una telefonata fatta dal padre in cui si chiedeva lintervento della pediatra a domicilio. Luomo, secondo quanto emerso durante il processo, aveva chiesto alla dottoressa di intervenire a casa, ma si era scontrata con gli impegni di ambulatorio e poi con un invito da parte di questultima a portare il bambino nel suo studio. Il bambino era stato visitato telefonicamente, così come la terapia era stata prescritta via filo. Lantifebbrile prescritto aveva soltanto attenuato per qualche ora i sintomi tanto che alla fine il padre aveva trasportato il figlio al pronto soccorso dellOspedale di Desio.
Una volta guarito il bambino i genitori si erano rivolti al giudice denunciando la pediatra.
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