Vescovi tenuti rinchiusi per ore, documenti sequestrati, le tombe di due porporati violate alla ricerca di carte nascoste nella cripta della cattedrale, perquisizioni nella casa del cardinale Godfried Danneels, arcivescovo emerito di Bruxelles. Non è la trama del nuovo romanzo di Dan Brown, ma è quanto è accaduto giovedì in Belgio nell’ambito di un’inchiesta sugli abusi sessuali da parte di esponenti del clero negli ultimi trent’anni.Un’operazione di polizia con modalità non lontane da quelle adoperate dai regimi totalitari, che ha provocato ieri una sdegnata reazione della Segreteria di Stato vaticana e la convocazione dell’ambasciatore del Belgio. Giovedì mattina i vescovi belgi erano tutti riuniti nella curia di Bruxelles per la riunione mensile della Conferenza episcopale. Alle 10.30 poliziotti e magistrati sono entrati nel palazzo, annunciando una perquisizione «in seguito a delle denunce per abuso sessuale nel territorio dell’arcidiocesi». Non è stata data nessun’altra spiegazione, afferma un comunicato della diocesi, «ma tutti i documenti ed i telefoni portatili sono stati confiscati ed è stato annunciato che nessuno poteva lasciare l’edificio. Questo stato di fatto è durato fino alle 19.30 circa». I vescovi sono rimasti dunque «sequestrati» fino a sera, senza la possibilità di comunicare con l’esterno. «Tutti sono stati interrogati, sia i membri della Conferenza episcopale, sia i membri del personale. Non è stata un’esperienza piacevole, ma tutto si è svolto in modo corretto. I vescovi hanno sempre detto di avere fiducia nella giustizia e nel suo lavoro. La presente perquisizione viene accolta con la stessa fiducia e perciò, per il momento, essi si astengono dal fare ulteriori commenti». Nel frattempo la polizia entrava anche nell’abitazione del cardinale Danneels, sequestrandogli un computer, come pure veniva perquisita la sede dove si trovano i documenti della Commissione per il trattamento degli abusi sessuali, un gruppo di lavoro presieduto dal professor Peter Adriaensses, che nei giorni scorsi era stata integrata con l’aggiunta di due magistrati civili su richiesta del governo belga. «Tutti i dossier di questa commissione sono stati sequestrati –si legge ancora nel comunicato della diocesi rilanciato ieri dalla Sala Stampa della Santa Sede – Questo va contro il diritto alla riservatezza di cui devono beneficiare le vittime che hanno scelto di indirizzarsi a questa commissione. Tale azione lede gravemente il lavoro di questa commissione ». La Segreteria di Stato vaticana, da parte sua, ribadisce «la ferma condanna di ogni atto peccaminoso e criminale di abuso di minori da parte di membri della Chiesa, come pure la necessità di riparare e di affrontare tali atti in modo conforme alle esigenze della giustizia». Ma proprio in nome della giustizia, «esprime anche vivo stupore per le modalità in cui sono avvenute alcune perquisizioni » e il suo «sdegno per il fatto che ci sia stata addirittura la violazione delle tombe dei cardinali Jozef-Ernest Van Roey e Léon-Joseph Suenens». «Allo sgomento per tali azioni, si aggiunge il rammarico per alcune infrazioni della confidenzialità, a cui hanno diritto le vittime per le quali sono state condotte le perquisizioni ».Quest’ultima frase si riferisce ai lavori della commissione presieduta da Adriaensses, che stava lavorando per far luce sugli abusi del clero avvenuti nel passato, garantendo l’anonimato alle vittime che pur volendo raccontare gli abusi subiti e le loro accuse, non volevano esporsi con denunce pubbliche. Questo anonimato è stato così violato. Ieri mattina il «ministro degli Esteri» della Santa Sede,l’arcivescovo Dominique Mamberti, ha convocato l’ambasciatore belga Charles Ghislain e nel corso di un incontro dai toni piuttosto tesi ha manifestato tutto lo sdegno del Vaticano per il modo in cui la polizia ha condotto l’operazione, tenendo rinchiusi i vescovi – peraltro disposti a collaborare pienamente con le autorità – e addirittura violando le tombe di due arcivescovi defunti alla ricerca di documenti. Da quanto apprende il Giornale Mamberti avrebbe ricordato al diplomatico l’insabbiamento di clamorosi casi di pedofilia del passato che avevano coinvolto notabili e politici del Paese.
Intanto ieri Benedetto XVI ha nominato il nuovo vescovo di Bruges, Jozef De Kesel, finora ausiliare di Bruxelles. De Kesel sostuisce il dimissionario Roger Vangheluwe, costretto ad abbandonare la diocesi dopo aver confessato di aver abusato di un giovane.AnTor
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