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«Pensavo che Ferrante fosse di centrodestra»

Intanto Forza Italia prepara un dossier: «Sulla sicurezza il candidato dell’Unione non può dare lezioni a nessuno»

Sabrina Cottone

«Fino a quindici giorni fa pensavo che Bruno Ferrante fosse di centrodestra». Silvio Berlusconi commenta ancora con una certa incredulità la decisione dell’ex prefetto di candidarsi alle primarie dell’Unione. L’occasione è l’inaugurazione del Salone del Motociclo alla nuova fiera di Rho-Pero, alla quale il premier ha voluto essere presente insieme al presidente della Lombardia, Roberto Formigoni. I contatti ravvicinati tra il prefetto ed esponenti di rilievo della Casa delle libertà (di Alleanza nazionale ma non solo) hanno certamente contribuito a creare la sorpresa del premier e l’impressione di avere a che fare con una persona che si è comportata in maniera ambigua.
E anche i vertici locali di Forza Italia non nascondono le perplessità sulla decisione di Ferrante, oltre che le critiche al suo operato da prefetto. Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale del partito, commenta le parole del presidente del consiglio: «Pensavamo di avere a che fare con un prefetto super partes con un’inclinazione a destra, invece ci siamo ritrovati davanti a una persona che ha utilizzato il suo ruolo per preparare la discesa in campo e schierarsi da una parte».
Forza Italia sta allestendo un «dossier delle cose non fatte» dal prefetto. I mugugni sull’operato di Ferrante erano piuttosto diffusi all’interno del partito anche prima della decisione del prefetto di candidarsi a sindaco dell’Unione, ma rimanevano per lo più voci di corridoio, critiche mai diventate troppo esplicite. «Fino a questo momento abbiamo taciuto per deferenza legata al ruolo istituzionale - spiega adesso la Gelmini - ma sulla sicurezza Ferrante non è in grado di dare lezioni a nessuno».
E i numeri secondo il partito parlano chiaro: su tremila occupazioni avvenute, il prefetto Ferrante ha eseguito soltanto quarantuno sgomberi. «Non ha neanche fatto sgomberare i campi nomadi, creando gravi problemi di sicurezza ai cittadini» attacca ancora la coordinatrice. Nel dossier di Forza Italia sono elencati anche tutti i tavoli istituzionali allestiti dal prefetto e risoltisi con un nulla di fatto, a partire appunto da quello sui campi nomadi. Ma c’è anche la vicenda della scuola islamica di via Quaranta, anch’essa avocata a sé da Ferrante senza che di fatto sia stata trovata una soluzione accettabile.
Berlusconi ha parlato anche della candidata in pectore della Casa delle libertà, Letizia Moratti, che scioglierà le riserve a metà dicembre. Il premier ne rispetta la consegna del silenzio.

Così a domande su tempi e modi della candidatura risponde semplicemente: «Chiedetelo a lei». Nell’attesa, Forza Italia farà partire sabato la campagna elettorale con trenta gazebo e centomila questionari di ascolto della città.

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