Politica

«Pensioni salve, ma era meglio tagliare al Sud»

Attilio Fontana, sindaco di Varese.
«Sì, finché non porto i libri in tribunale».
E se ce li porta lei che amministra un Comune ricco...
«Questa manovra è ignobile».
La Padania: «Bossi: salvate le pensioni». Che fa, dissente?
«Le pensioni le toccheremo solo alla canna del gas. Quando dovremo morire tutti, allora toccheremo le pensioni».
Quindi ha fatto bene Bossi a tener duro su quelle e a cedere sui tagli agli enti locali.
«È qui che ci si sbaglia. Prima si potevano fare altri tagli!».
Tipo?
«Prenda la guerra! È un lusso: la fanno i Paesi ricchi, non i poveri! E invece noi continuiamo a finanziare le missioni. Tagliamo i servizi ai cittadini per bombardare Gheddafi! E le Regioni a statuto speciale? Non hanno più ragione di esistere, eppure continuano a godere di benefici».
Ma quindi Bossi...
«Mi lasci dire! Il buco della sanità al Sud, perché non hanno il coraggio di toccarlo? A me sapere che in Calabria c’è un ospedale con 20 letti e 60 medici e io intanto devo tagliare servizi efficienti ai miei cittadini fa innervosire, e dico innervosire solo perché lei è una gentile signorina».
Fontana due punti Bossi ha sbagliato. Bel titolo, le piace?
«No: Bossi ha fatto pure troppo. Il problema è che la Lega ha l’8 per cento, non può decidere tutto».
E avrete sempre meno voti: dice Formigoni che il federalismo è morto.
«Il federalismo sarà morto se lasceremo la scadenza al 2014 invece di anticiparlo. Noi però non ne facciamo una questione di voti, ma di valori. Non siamo il partito di plastica».
Ce l’ha col Pdl?
«Vede, io mi domando a chi giova tutto questo».
Che cosa?
«Andiamo con ordine. Qui si rischia di eliminare delle istituzioni, noi sindaci rischiamo di chiudere bottega. I Comuni dal 2007 al 2009 hanno ridotto l’indebitamento di 2,5 miliardi. Il resto della pubblica amministrazione l’ha peggiorato di 30. Però tagliano solo a noi».
L’abolizione delle Province non è un bel segnale?
«Anche lì. I dipendenti andranno riassorbiti, l’unico risparmio sarà su giunte e assemblee. Non saranno più di cento milioni in tutto il Paese, vedrà. E poi scusi, eh».
Prego.
«Il taglio delle circoscrizioni, dei consiglieri comunali, degli stipendi dei sindaci. Qui si confondono gli sprechi della politica, che sono gli enti inutili, con i costi della democrazia, che sono sacrosanti. A Varese abbiamo tagliato 60-70 persone e risparmiato 80mila euro su un bilancio di 150 milioni. Ha senso? E poi lo sa dove porterà abbassare gli stipendi ai sindaci?».
Io no ma lei di sicuro sì...
«Faranno i sindaci solo i pensionati, i ricchi e i ladri».
Bum. Ma diceva del cui prodest.
«Chi taglia i fondi agli enti locali non è amico della Lega, mi segue?».
La seguo.
«Se la gente poi si arrabbia perché paga più tasse e riceve meno servizi se la prende con noi sindaci, che siamo l’unico interlocutore, mi segue ancora?».
Sempre.
«Abbiamo già perso credibilità, alle ultime amministrative i sindaci leghisti hanno pagato uno scotto pesante».
Lei per primo nel 2006 vinse al primo turno, nel 2011 solo al ballottaggio.
«E io ce l’ho fatta, ma pensi ai tanti amministratori spazzati via».
Quindi?
«A me vengono due sospetti. Il primo è che si voglia far fuori la Lega».
Ma chi? Tremonti? Il Pdl?
«Chi ha scritto questa manovra, veda lei».
E il secondo sospetto?
«Siamo sicuri che davvero si voglia cambiare, eliminare i grandi sprechi del Sud?».
Lei dice che siamo sempre al Gattopardo?
«Il Gattopardo, bravissima!»
Non sarà in malafede, sindaco?
«Lo spero. Hanno un modo per dimostrarmi che sbaglio».
Quale?
«Anticipino il federalismo fiscale, quello istituzionale e la carta delle autonomie. Altrimenti sarà chiaro che l’obiettivo è affossare le riforme e la Lega. Sa, non potendo prendere voti a sinistra...

».

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