Pepsi si fa rossa. Bibite alla guerra dell’ultimo clone

Nasce la variante più chiara e meno gassata. È senza coloranti e conservanti. Punta ai salutisti, ma i precedenti non incoraggiano: il gusto «alternativo» non piace quasi mai

Pepsi si fa rossa. Bibite alla guerra dell’ultimo clone

Londra - Nazione che vai, cola che bevi. Un’invasione irresistibile di marchi, variazioni, gusti, sapori, ingredienti, prezzi. Un mercato che vale ogni anno decine di miliardi di euro, solo in Gran Bretagna poco meno di nove miliardi nel 2007: Coca-Cola contro Pepsi per la fetta più grande. Ad ogni mossa della multinazionale di Atlanta, la pronta risposta dei rivali. Strategie di marketing per ridisegnare le bottiglie, inventare nomi più accattivanti, immaginare colori inediti per adeguare un prodotto ormai ultracentenario alle nuove abitudini di una società che si sforza di mangiare e bere sano. Meno zuccheri, meno grassi.

L’antitesi della cola, bersaglio prediletto dei salutisti in missione permanente contro i junk food. La prima è stata la Diet Coke (1982), l’ultima - appena introdotta in Gran Bretagna - si chiama Pepsi Raw, la prima cola prodotta con soli ingredienti naturali, senza conservanti artificiali né additivi coloranti. La bottiglia è quella classica, trasparente, da 300 ml. La novità è il colore del drink virato al rosso, ma soprattutto la sua composizione: estratto di mela e acacia, caramello, foglia di caffè, zucchero di canna, acqua minerale. In quali proporzioni non è dato sapere, un segreto come la leggendaria ricetta della Coca-Cola. Secondo la Pepsi, Raw riduce del 20% le calorie, meno di 90 a bottiglia. Ancora tutto da scoprire, viceversa, il gradimento dei consumatori. Perché in questa affannosa rincorsa ai nuovi gusti che accomuna Coca a Pepsi, è lunga la lista delle cola «dimenticate». Sopravvissute, ma mai gustate appieno, lo spazio di una stagione, giusto il tempo di terminare le prime scorte. Così se la Coca alla ciliegia resiste dal 1985, quella al limone ha resistito sul mercato quattro anni, alla vaniglia due, al lampone un semestre. Ora la Coca-Cola ci prova con la Diet Coke Plus, una soda salutare a base di vitamine.

Rivale per fatturati e «fiaschi», marchiate Pepsi si ricordano senza rimpianti la Crystal (colore trasparente al sapore di agrumi) e la Blue, una soda dall’improbabile colorazione blu e sapore fruttato. Botta e risposta. Come in un derby tra cola, sempre meno gasate e ora anche un po’ scolorite.

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