Pera accusa Napolitano: fuori dalla Costituzione

L’ex presidente del Senato: «Censura oltre i suoi poteri» Gasparri: «Perché su Speciale scelse il silenzio?»

da Roma

Altra giornata di polemica rovente sulla vicenda Unipol e su quello divenuto ormai il «caso Clementina Forleo». All’indomani del monito ai giudici avanzato dal capo dello Stato sull’esigenza «della massima riservatezza» (parole definite «fuori luogo» dal ministro Antonio Di Pietro), nel fronte del centrodestra si assiste a parecchie levate di scudi all’insegna di un praticamente unanime interrogativo: «Come mai in passato l’invito alla riservatezza non c’è stato?».
Tra i primi a commentare le parole di Napolitano, definendole una «censura» dell’ordinanza del Gip milanese, l’ex presidente del Senato Marcello Pera. «Dispiace osservare che il presidente della Repubblica, pur con il lodevole intento di non turbare la vita politica e gli equilibri istituzionali, si è egli stesso avvalso di un potere non previsto dalla Costituzione», tuona Pera aggiungendo che «non compete al presidente della Repubblica, né quale capo dello Stato né quale presidente del Csm sindacare singoli atti di singoli magistrati, per i quali l’ordinamento prevede procedure ben definite».
È il vicepresidente del Csm Nicola Mancino a replicare nel pomeriggio alle parole di Pera. Ma quale censura? «Il presidente della Repubblica non ha “censurato” alcuno specifico provvedimento dell’autorità giudiziaria e non ha “richiamato” alcun singolo magistrato», precisa il numero due del Csm. Semplicemente, in quanto presidente del Consiglio superiore della magistratura «ha il diritto-dovere di sottoporre all’attenzione e alla riflessione dell’organo di autogoverno temi rilevanti che attengono all’esercizio della giurisdizione». Una precisazione, quella di Mancino, che però non riesce a placare le polemiche e a sedare gli animi della Cdl. «È veramente singolare il clima di generale solidarietà istituzionale scattato intorno a D’Alema e Fassino - dice il deputato di An, Maurizio Gasparri -. Napolitano non è solo presidente del Csm, ma è anche il capo supremo delle Forze Armate. Come mai allora nella vicenda Speciale lui preferì non entrare nel merito? Se è presidente lo deve essere sempre e non solo in alcuni casi».
L’interrogativo rimbomba negli ambienti dell’opposizione come un’eco: «Perché esistono due pesi e due misure?». Un interrogativo che porta, per esempio, il vice coordinatore nazionale di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto, a parlare di «sinistra non credibile», facendo notare con un flash back come «ai tempi di Tangentopoli e delle tante violazioni del segreto istruttorio» non fu avanzato alcun invito alla riservatezza, «né da parte del presidente della Repubblica dell’epoca né da parte della sinistra. E dunque?».


A questo punto, nell’attesa che l’ordinanza del gip Forleo arrivi sul tavolo della Giunta per le autorizzazioni della Camera, l’azzurro Salvatore Cicu, uno dei parlamentari intercettati nell’ambito delle inchieste sulle scalate bancarie, annuncia di distribuire questo pomeriggio alla stampa le intercettazioni che lo riguardano. Motivo? «Semplice. Non ho nulla da nascondere».

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