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Pera: non si intercetta il Senato La Procura: nessuna irregolarità

Telefoni dei senatori sotto controllo? Palazzo Madama vuole spiegazioni

Pera: non si intercetta il Senato La Procura: nessuna irregolarità

Anna Maria Greco

da Roma

Se i telefoni del Senato sono stati «spiati» dalla magistratura Marcello Pera vuole saperlo. Non sarebbe cosa di poco conto perché riguarda la delicata sfera dell’immunità parlamentare, ma è quel che si è scritto in questi giorni a proposito delle intercettazioni per le indagini sulla vicenda Antonveneta.
«I magistrati della Procura e del Tribunale di Milano - chiede in una nota il numero uno di Palazzo Madama - smentiscano tempestivamente che nessun telefono del Senato o di singoli senatori sia mai stato posto sotto controllo».
E Marcello Pera annuncia di aver investito del caso Giovanni Crema, presidente della Giunta delle elezioni e immunità parlamentari.
La risposta arriva immediata dal procuratore aggiunto, Francesco Greco, che coordina i magistrati impegnati sui reati economico-finanziari: «La Procura di Milano smentisce che siano mai state disposte intercettazioni su una utenza del Senato. Tutte le utenze intercettate sono di persone fisiche che potevano essere intercettate».
Il riferimento è a un’ipotetica chiamata che, secondo Repubblica, la moglie del governatore di Bankitalia, Cristina Rosati Fazio, avrebbe fatto all’amministratore delegato di Bpi (ex Bipielle), Gianpiero Fiorani, da un’utenza del Senato, quella utilizzata dal senatore di Fi, Luigi Grillo. Quest’ultimo ieri, sul Corriere della Sera, ha assicurato che invece la signora non è mai stata nel suo ufficio, aggiungendo di sapere che «tutti i telefonini sono intercettati», anche quelli dei non indagati, da un centro di Milano e che questo è un grave abuso.
Il tutto viene ricostruito nella nota di palazzo Madama nella quale il presidente Pera afferma che «l’intera vicenda è allarmante sotto il profilo delle garanzie costituzionali del Senato e dei senatori».
La smentita dei magistrati milanesi non è esauriente per Palazzo Madama e stavolta è Crema (gruppo misto) a precisarlo: «È sacrosanta la richiesta del presidente Pera ma quanto detto dal dottor Greco è parzialmente soddisfacente perché ha smentito intercettazioni su linee del Senato ma siamo in attesa che smentisca anche che siano state fatte sulle linee dei senatori come telefonini e utenze private. Alcuni di noi usufruiscono di cellulari con linee del Senato: se un senatore fosse intercettato su queste linee si configurerebbe un grave vulnus costituzionale». Il presidente della Giunta per le immunità, avverte: «Altrimenti, dovremo formalizzare la richiesta di tutti gli atti giudiziari».
Per Giuseppe Consolo di An «è un atto gravissimo controllare le telefonate dei parlamentari». E Francesco D’Onofrio (Udc) aggiunge: «Non solo è vietato, ma anche incostituzionale».

Mentre il verde Paolo Cento chiede «chiarimenti immediati» anche sulla centrale milanese di intercettazioni citata da Grillo.

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