Perché l’industria Usa merita rispetto e una seconda chance

DetroitPrende il via questa mattina, a Detroit, la lunga vigilia che con tre giornate riservate alla stampa, due per gli operatori e un’anteprima di beneficenza, porterà all’apertura, sabato, del Salone internazionale dell’auto del Nord America. Sotto i riflettori le Big Three - General Motors, Ford e Chrysler - chiamate a dimostrare che anche loro, come Barack Obama, ce la possono fare, al di là degli aiuti governativi e attraverso un rinnovamento profondo dei loro modelli, impresa tuttavia non facile su un mercato enorme (poco più di 13 milioni di veicoli nel 2008, tre in meno rispetto al 2007) ma difficile da interpretare. Basta infatti che il prezzo della benzina cominci a scendere e gli americani tornano ad acquistare Suv, monovolume e pick-up extralarge, le auto che hanno nel Dna.
È indispensabile, quindi, proporre nuovi modelli che siano capaci di rispondere a tendenze contrapposte: una doppia faccia che coinvolge tutti gli stand della Cobo Hall, quest’anno disertata, con motivazioni diverse, da Nissan, Suzuki, Mitsubishi, Land Rover, Infiniti, Rolls-Royce e Porsche, peraltro già assente lo scorso anno. Manca anche la Ferrari, che conta il maggior numero dei suoi clienti lungo le due coste degli Usa, ma c’è in compenso la Maserati con una prima assoluta, la Quattroporte Sport Gt S, la versione più potente della lussuosa berlina sportiva di Modena, equipaggiata del V8, 4.7 portato a 440 cv di potenza, un modello che andrà a rafforzare la Casa del Tridente, guidata da Harald Wester, sul suo primo mercato, dove il segmento luxury, anche in tempi di recessione, vale oltre un milione di unità l’anno. Dopo il debutto al Salone di Los Angeles, Lamborghini svela anche al pubblico di Detroit la Gallardo Lp 560-4, una supercar che ha molte parti in comune con una prima mondiale di Audi, la R8 5.2 Fsi equipaggiata del V10 aspirato da 525 cv, autentico mostro di tecnologia. La Casa tedesca, sempre orientata a costruire in Usa, dà segno della sua vitalità con due concept di vetture che andranno ad arricchire la sua sempre più vasta gamma: la A7, lussuoso coupé a quattro porte e la A5 fastback, generosa berlina a due volumi che si affianca alla coupé e al Suv Q5.
Dopo Scirocco, Golf e Golf Plus la Volkswagen anticipa con una concept car la futura roadster della famiglia. Lasciate in Inghilterra le Rolls-Royce, il gruppo Bmw presenta in prima assoluta la nuova Z4, spider a due posti secchi proposta con motori potenti (255 cv aspirato e 300 cv twin-turbo) ma realizzati secondo la filosofia EfficientDynamics, in attesa di poter far scendere in strada gli ibridi di Serie 7 e X6. Novità anche per la Mini, che schiera la nuova Convertibile, terzo modello della seconda serie della piccola inglese.
Traboccano le novità sullo stand Mercedes-Benz dove gli estremi si toccano: da una parte la McLaren Slr Striling Moss, tiratura limitata a 75 esemplari, un roadster senza tetto e senza parabrezza che monta l’impressionante V8 Kompressor da 650 cv (0-100 in 3,5 secondi), dall’altra le tre BlueZero, concept destinate alla produzione che propongono tre soluzioni sul fronte della propulsione elettrica, che può essere esclusiva, con un’autonomia di 200 km, a celle combustibili, con 400 km di autonomia, oppure «full hybrid», elettrico-benzina, che consente di percorrere oltre 600 km, 100 dei quali con il solo motore elettrico. Sullo stand c’è, però, anche un’auto «normale», anche se non per tutti, l’anteprima della nuova Classe E, che nel corso dell’anno, cominciando dalla berlina, manderà in pensione la serie attuale prodotta in oltre 1,5 milioni di esemplari. Novità importanti le troviamo anche sugli stand dei marchi svedesi Volvo (Ford Group) e Saab (Gm), sempre più vicini ai minimi storici sul mercato statunitense. La prima, guidata da Stephen Odell, ha comunque voglia di recuperare, indipendentemente dal destino, anzi, dalla destinazione che l’attende, e anticipa, con un concept, la prossima S60, che avrà linee molto più cattive e personali di quella attuale. Ha invece il sapore dell’«action model» la Saab 9-5 in versione Griffin Edition che sarà in concessionaria nelle prossime settimane. Poche sono le vere novità esposte dai marchi Usa e tutte destinate al pubblico di casa. Esiguo lo spazio per sognare, occupato dalla Ford Mustang Shelby 500 Gt, sempre un mito anche se un po’ appannato.

Bada più alla sostanza la Gm con le Chevrolet Equinox, Cadillac Srx e Buick LaCrosse, mentre Ford schiera la nuova generazione della Taurus, auto popolare, storicamente legata a grandi volumi e piccoli profitti. «Calza» intanto italiano l’auto americana. La nuova Chevrolet Camaro ha infatti scelto Pirelli, in particolare i prodotti della linea PZero, i più sportivi e performanti della Bicocca.

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