«Perdono a chi tradisce. Ma se si pente»

(...) vada verso l'occhio per occhio dente per dente. Perdonare significa donare amore. Un concetto ben chiaro, saldo e forte nella dottrina della Chiesa».
Ecco la verità del cardinale Angelo Bagnasco sul perdono, ieri a margine della presentazione del libro fotografico sulla Duchessa di Galliera. Una riflessione profonda, altro che superficiale, non soltanto sul rapporto e sul matrimonio fra uomo e donna, ma anche sull'amicizia e sui comportamenti umani. Ridurre tutto soltanto a un fatto di corna è forse soltanto banale. Quasi offensivo. È miopia credere che Sua Eminenza pensasse soltanto a salvare la facciata dei matrimoni. In una regione, poi, dove le separazioni e i divorzi sono al 50 per cento. Un record a livello italiano. Sarebbe stato un atteggiamento ipocrita che Bagnasco, il cardinale intellettuale, certamente non ha mai dimostrato di avere.
«Il tradimento si riferisce a tutta la società - continua l'arcivescovo di Genova - si può tradire un uomo come una donna, ma anche un'amica o un amico, un collega o una collega di lavoro. Occorre essere forti e pronti al perdono. Ovviamente nell'ambito di una coppia il tradimento sconvolge i sentimenti e l'amore viene scosso. Si tratta di un livello più importante dal punto di vista umano rispetto per esempio all'amicizia o alla correttezza dei normali rapporti quotidiani fra persone. L'amore è dono, gioia e, se si vuole stare insieme, con la Grazia di Dio, occorre anche affrontare sacrifici».
Poi la precisazione.
«È bene chiarire - aggiunge Bagnasco - che il perdono del tradimento è un ingrediente dell'amore, ma deve arrivare soltanto quando l'altra persona riconosce veramente di avere sbagliato.

E quando intende davvero convertirsi dimostrando di rispettare l'altro. Se non si converte e non c'è riconoscimento dell'errore il percorso diventa più difficile e non resta altro che prenderne atto».
Un pensiero profondo che sta alla coppia decidere come interpretare.
affione

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