Cultura e Spettacoli

Performance e danza, torna in scena «Danae»

Al via al teatro Out Off di Milano il fortunato festival che vede in scena le compagnie più interessanti del panorama contemporaneo

Performance, teatro e danza anche quest'anno al festival Danae, in scena all'Out Off di Milano fino al 30 aprile. Danae Festival, dopo aver ricevuto il Premio Hystrio Provincia di Milano 2009, riparte per la XXII edizione con rinnovata energia presentando progetti italiani e stranieri che vogliono regalare visioni inconsuete alla città di Milano. La sezione di progetti presentata in questi giorni vedrà una massiccia presenza di artisti/e stranieri/e. Ci saranno dei ritorni, come la giovane portoghese Marcia Lança che, dopo averci regalato due anni fa una poetica città di carta, continua il suo scandagliare la scena in modo poetico e surreale confrontandosi con un altro materiale, il legno, con cui crea immagini, oggetti e stupore. Altro ritorno è quello di MK, una delle più interessanti compagnie della scena contemporanea italiana che proporrà un nuovo lavoro che colleziona un gruppo di danze locali, come viste dal tavolino di un ristorante per turisti in un luogo qualsiasi.
Per la prima volta in Italia l'artista di origine sudafricana e di adozione francese Steven Cohen, un performer straordinario il cui lavoro si fonde con la propria autobiografia di ebreo ed omosessuale e sfiora l'impossibile realizzando performance dove la propria potente immagine squarcia gli scenari in cui si muove con deflagrante poesia. Sarà poi la volta di David Wampach, un astro nascente della danza francese. Con Auto David Wampach gioca intelligentemente con la costruzione e la decostruzione delle illusioni, con le possibilità di incontro tra un danzatore e un pianista e con la rappresentazione di caratteri femminili che trasgrediscono i confini di ciò che è generalmente considerato "normale". Giovedì alle 21 va in scena in prima milanese la compagnia «MK» con «SPEAK SPANISH» (2009), per la coreografia di Michele Di Stefano, con Philippe Barbut, Biagio Caravano e Michele Di Stefano. MK, una delle compagnie più interessanti della scena contemporanea, è stata spesso ospite di Danae che ne ha seguito sempre con interesse le diverse evoluzioni. Questo nuovo lavoro colleziona un gruppo di danze locali, come viste dal tavolino di un ristorante per turisti in un luogo qualsiasi. Esse introducono sistemi coreografici "propri", ma anche una maniera grossolana di infierire su di essi in termini di presenza corporea. Una sorta di sonoro stordimento, familiare a chi si lancia nel parlare una lingua straniera per un tempo considerevole. Dinamiche binarie, folklore hawaiano o attitudini da concerto rock contribuiscono a inventare la mappa di un viaggio anonimo, dal quale è bandita ogni avventura, se si eccettua il brivido della prenotazione.

Idealmente ispirato a Il giro del mondo in ottanta giorni di Jules Verne.

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