Permessi per disabili, uno scandalo a molti zeri. Parliamo dei contrassegni arancione, con il simbolo della carrozzella. Nel centro storico di Roma, ogni cento esposti sul parabrezza delle auto, venti sono fasulli. Uno su cinque. Lultimo dato è recentissimo. Fra aprile e maggio 2009, in centro storico gli uomini del Gpit del comandante Carlo Buttarelli hanno effettuato 1.271 controlli su vetture in sosta o allingresso della Ztl, elevando complessivamente 244 sanzioni amministrative per uso improprio o illecito dei permessi. I vigili hanno usato abiti civili, a volte, per evitare di essere riconosciuti dai finti invalidi.
Centinaia di abusi. Permessi contraffatti, scaduti, intestati a persone decedute. Spesso grossolane fotocopie, altre volte opera furtiva di falsari professionisti. Ogni cinque controlli, un verbale. Una percentuale altissima. «E si tratta solo della punta delliceberg - avverte Buttarelli -. Anche con la migliore buona volontà, riusciamo a controllare appena l1-1,5% dei casi. Ci vuole ogni volta tempo, pazienza....Diverso sarebbe il discorso se potessimo effettuare controlli in tempo reale via on-line». A incoraggiare i soliti furbi, anche le sanzioni, irrisorie: 70 euro, oltre al ritiro del permesso contraffatto. Una semplice multa, insomma. Come per un divieto di sosta. Incorrere nel codice penale è più complicato. La denuncia scatta quando cè ricettazione o qualora il falso è così accurato da trarre in inganno i tutori della legge. In questo secondo caso il reato è di truffa e falso ideologico, pena fino a tre anni di reclusione. «Oggi, a casa, con le stampanti moderne e la tecnologia digitale, è facile ricopiare anche con una certa accuratezza i permessi - dice Buttarelli - I nostri esperti, però, non impiegano molto a scoprire il trucco. Di recente, invece, abbiamo scoperto che girano tagliandi addirittura con lologramma trasparente perfettamente contraffatto. Per quello servono macchinari più sofisticati. Ci potrebbe essere dietro qualche banda bene organizzata». Un mercato nero, una rete di clienti, sicuri guadagni. Attrezzature, falsari. Roma detiene in Italia, su denuncia delle stesse associazioni dellhandicap, il record dei pass fasulli, insieme a Napoli, Caserta, la Campania in genere. «Ma la piaga è fiorente anche in Puglia, Calabria» dice Buttarelli. Le regioni a maggiore concentrazione mafiosa. Le indagini sono in corso.
Il fenomeno a Roma tocca comunque tutti gli strati sociali. Professionisti e commercianti, manager e artigiani. E perfino tutori dellordine. Allex comandante della Pm, Catanzaro, laccusa è costata il posto. Dai controlli è emerso che un tale grazie a un pass intestato ad un tizio di Milano era riuscito ad evitare la notifica di 1.300 contravvenzioni. Un falegname di Trastevere utilizzava un pass scaduto da 4 anni per passare sotto locchio del Sistema Iride. Più crescono le colonnine dei divieti, più aumentano i contrassegni.
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