La procura della Repubblica di Monza ha chiesto una condanna a 9 mesi di reclusione per Morgan, ritenuto dal pm responsabile del reato di oltraggio a pubblico ufficiale.
I fatti contestati al cantautore 52enne risalgono al giugno del 2019, quando avrebbe insultato i poliziotti incaricati di dare esecuzione al provvedimento di sfratto a suo carico. Lo sfogo sarebbe avvenuto proprio mentre gli agenti, una volta raggiunta l'abitazione monzese dell'ex leader del Bluvertigo, stavano espletando le proprie mansioni.
I tre uomini in divisa offesi da Morgan, nome d'arte di Marco Castoldi, hanno deciso di non costituirsi parti civili nel procedimento avviato nei suoi confronti. Dal canto suo, il pubblico ministero, che nella valutazione della pena ha concesso all'indagato le circostanze attenuanti generiche, non ha potuto non tener conto del fatto che a carico del cantautore vi fosse una specifica recidiva, vale a dire un'accusa simile, contestatagli negli ultimi 5 anni.
Secondo l’accusa, durante l'esecuzione dello sfratto dalla sua casa di Triante, Morgan avrebbe oltraggiato i poliziotti intervenuti, definendoli "mostri, ignoranti, ridicoli", e paragonandoli a "boia" o "becchini". Dopo esser stato costretto a lasciare l'edificio, il cantautore monzese si giustificò così:"Ero in uno stato di profonda sofferenza nel lasciare quella che non era solo la mia casa, ma anche il mio studio di registrazione".
Roberto Iannacone, il legale che tutela gli interessi di Morgan, ha richiesto l'assoluzione del suo assistito, la cui versione è sempre rimasta la stessa fin dall'inizio del dibattimento. "Non avevo identificato quelle persone come poliziotti perché non erano in divisa", ha dichiarato l'ex Bluvertigo, "uno di loro mi riprendeva con una telecamera in mano".
"Mi
trovavo in una condizione di grande sofferenza psicologica, e le mie parole avevano un tono sarcastico e teatrale, non offensivo", ha aggiunto. La sentenza è in calendario il prossimo mese di novembre.