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Addio a Sophie Kinsella: la scrittrice di "I love shopping" è morta a 56 anni

L'annuncio social della famiglia: "Nonostante la malattia, si considerava fortunata per famiglia, amici e carriera". Dalla sua fantasia è nata Becky Bloomwood, la shopaholic più famosa della letteratura

Addio a Sophie Kinsella: la scrittrice di "I love shopping" è morta a 56 anni
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La notizia arriva come un colpo improvviso per milioni di lettori: Sophie Kinsella, autrice di “I Love Shopping” e firma iconica della narrativa romantica internazionale, è morta dopo una lunga battaglia contro un tumore al cervello contro il quale combatteva dal 2022. Avrebbe compiuto 56 anni il 12 dicembre. Con lei se ne va una delle scrittrici più influenti degli ultimi venticinque anni. L'annuncio è stato dato via social dalla famiglia sul suo profilo Instagram. "Abbiamo il cuore spezzato nell'annunciare la scomparsa questa mattina della nostra amata Sophie (alias Maddy, alias Mummy). È morta serenamente, con gli ultimi giorni pieni dei suoi veri amori: famiglia, musica, calore, Natale e gioia".

​"Non possiamo immaginare come sarà la vita senza il suo splendore e il suo amore per la vita. Nonostante la sua malattia, che ha combattuto con inimmaginabile coraggio, Sophie si considerava davvero fortunata ad avere una famiglia e degli amici così meravigliosi, e ad aver avuto lo straordinario successo della sua carriera di scrittrice. Non dava nulla per scontato ed è stata per sempre grata per l'amore che ha ricevuto", si legge ancora sui social. "Ci mancherà tantissimo, i nostri cuori sono spezzati".


Chi era Sophie Kinsella

Nata a Londra nel 1969, Madeleine Sophie Wickham aveva iniziato la sua carriera nel giornalismo economico prima di scoprire la narrativa. La svolta arrivò con l’adozione dello pseudonimo Sophie Kinsella, grazie al quale avrebbe creato il personaggio destinato a renderla celebre in tutto il mondo: Becky Bloomwood, la shopaholic più famosa della letteratura. Il successo fu immediato. Con il primo romanzo della serie, pubblicato nel 2000, Kinsella inaugurò un modo nuovo di raccontare il mondo femminile: leggero, brillante, comico, ma anche capace di toccare insicurezze, contraddizioni e desideri comuni a tante. In pochi anni i suoi libri arrivarono a vendere decine di milioni di copie, tradotti in più di 60 Paesi.

La sua capacità di trasformare situazioni comuni in commedie irresistibili le valse un pubblico fidelizzato e trasversale, che l’ha accompagnata per tutta la carriera. La Kinsella, poi, ha scritto romanzi indipendenti altrettanto amati, oltre a titoli per ragazzi, consolidando una produzione vasta ma dal tono sempre ironico e divertente. La sua voce narrativa, ironica, calorosa, immediata, è rimasta riconoscibile in ogni fase del suo percorso.


La malattia

La parte più dolorosa della sua storia personale inizia nel 2022, quando ricevette la diagnosi di glioblastoma, uno dei tumori cerebrali più aggressivi. La scrittrice decise di non rendere immediatamente pubblica la notizia, scegliendo di proteggere i figli e di gestire privatamente l’impatto della malattia.

Soltanto nell’aprile 2024, dopo mesi tra intervento chirurgico, radioterapia e chemioterapia rese pubblica la diagnosi. Nel suo ultimo libro, "Cosa si prova", ha raccontato senza fronzoli la fatica fisica e mentale, i problemi di memoria, la necessità di reimparare gesti semplici come camminare o impugnare una penna. Nonostante questo, continuò a scrivere e a lavorare ai suoi progetti, sostenuta dal marito e dai cinque figli.
La malattia però non ha mai smesso di progredire. Negli ultimi mesi la cerchia familiare si è stretta attorno a lei, rispettando la volontà di mantenere un clima domestico sereno, fatto di musica, letture, routine quotidiane e presenza affettuosa.

Il successo di Sophie Kinsella

L’impatto di Sophie Kinsella non si limita ai numeri, pur impressionanti, delle copie vendute. Ha ridefinito un genere, rendendolo meno superficiale e più vicino all’esperienza reale di molte donne. I suoi romanzi hanno saputo parlare di consumismo, relazioni, precarietà, carriera, autostima, ansie quotidiane, sempre con un tocco di ironia che non scadeva mai nell’ingenuità. Becky Bloomwood resta uno dei personaggi più riconoscibili della narrativa pop contemporanea, un’eroina imperfetta che ha aperto la strada a molte altre figure simili nella letteratura e nelle serie televisive degli anni successivi. Kinsella ha dimostrato che si può raccontare la leggerezza senza rinunciare alla profondità emotiva, e che il sorriso, dosato con intelligenza, è uno strumento narrativo potente.

Il dolore di lettori e colleghi

Su X e Instagram è già partita una lunga scia di ricordi e messaggi da parte di fan, scrittrici e editori internazionali. L’affetto è unanime: Kinsella non era solo un’autrice di bestseller, ma una presenza familiare per chi è cresciuto con le storie di Becky e delle sue amiche.

Il mondo editoriale parla di una “voce inconfondibile” che mancherà profondamente. E i lettori lo confermano: molti hanno raccontato che i suoi libri sono stati compagni di viaggio in momenti difficili, rifugio in periodi di ansia o semplicemente una fonte inesauribile di buonumore.

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