Carlo Verdone, perché ha ricevuto la laurea ad honorem in Medicina: "Molti amici chiamano me al posto del medico"

L'università di Bari ha conferito l'onorificenza all'attore e regista romano nel corso di una cerimonia pubblica

 Carlo Verdone, perché ha ricevuto la laurea ad honorem in Medicina: "Molti amici chiamano me al posto del medico"
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Il pediatra in "Manuale d'amore", il dentista in "Italians" e poi ancora il chirurgo in "Si vive una volta sola" e il primario in "Viaggi di nozze". Sono tanti i ruoli legati alla Medicina che Carlo Verdone ha interpretato nella sua carriera di attore e proprio per questo, in occasione del congresso della Società Italiana di Chirurgia, il regista romano ha ricevuto a Bari la Laurea honoris causa in Medicina e Chirurgia.

La motivazione

"Sì, forse sono un medico mancato. Forse mia madre avrebbe avuto piacere che avessi fatto il medico, poi ha visto i miei primi spettacoli teatrali, ha detto 'forse la carriera tua è quella'", ha scherzato Verdone a margine della cerimonia. A conferirgli l'onorificenza è stato il rettore dell'Università di Bari, Roberto Belotti, con la motivazione "per il suo contributo alla divulgazione scientifica attraverso il cinema". Nel lungo elenco di film portati sul grande schermo, infatti, Carlo Verdone non ha solo vestito i panni di medici di vario tipo ma ha anche portato davanti alla cinepresa malati, disturbi e follie dell'età contemporanea: "Osservo le persone, studio i loro caratteri, fragilità, tic e difetti. Alla fine il lavoro del medico non è tanto distante da quello che faccio io: certamente il medico è più importante, salva le vite; io no, ma posso curare l'umore, che è una cosa molto importante. Diciamo che sono un antidepressivo vivo privo di effetti collaterali".

Verdone e la medicina

Carlo Verdone non è un medico ma non ha mai nascosto di essere un grande appassionato di Medicina e anche a Bari, dopo la cerimonia per la Laurea honoris causa, lo ha ribadito: "Ho anche iniziato a studiare privatamente medicina la sera, sugli atti dei congressi che alcuni miei medici mi riportavano. Ero molto interessato e mi sono appassionato. Se ho questa passione lo devo anche ai grandi medici che frequentavano casa mia. Casa mia era un salotto intellettuale dove venivano musicisti, artisti e anche medici come Valdoni, Stefanini, luminari della medicina negli anni Sessanta". Sul suo ruolo di "medico mancato" l'attore romano ha infine scherzato, ricordando i tanti amici e colleghi che lo chiamano per un consulto: "Molti amici chiamano me invece del medico di base. Però se mi chiedono cose complicate dico sempre: questa è la mia ipotesi, chiedi al tuo medico se è d'accordo.

In genere è quasi sempre d'accordo, ma i medici di famiglia mi odiano perché ci azzecco più io di loro. Alla sera rispondo come Raniero in Viaggi di nozze: 'No, non mi disturbi affatto, dimmi', mentre mangio e do le medicine. È sempre così".

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