Il personaggio della settimana

Così Cristina D'Avena ha smascherato la sinistra

La solita sinistra che vuole imbavagliare gli artisti che si esibiscono su palchi a loro non graditi ha fatto ancora una volta una pessima figura

Così Cristina D'Avena ha smascherato la sinistra

Ma quanto è bella la democrazia di sinistra, che considera tale solo quello che le piace? Questi sono quelli che a ogni parola del centrodestra si ergono sul fragile piedistallo della loro superiorità morale, quelli che urlano ai quattro venti di essere i difensori della Costituzione (ma solo delle parti che li aggradano maggiormente). E sono gli stessi che minacciano di boicottare i Puffi, solo perché Cristina D'Avena è stata invitata a cantare su palco della festa per il decennale di Fratelli d'Italia.

No, seriamente. La sinistra italiana è davvero riuscita a montare una polemica imbarazzante sulla presenza dell'interprete delle più famose sigle dei cartoni animati trasformando Pollon e Magica Emy in una questione politica. Ci vuole coraggio ma soprattutto ci vuole una gran bella faccia tosta. Al di là del fatto che ancora una volta la sinistra ha cercato deliberatamente di calpestare la libertà di espressione di chiunque sia, stavolta era Cristina D'Avena ma è una prassi comune per loro, ma addirittura trasformare la musica in un mero fatto politico, è vergognoso.

Che poi, ci sono anche pseudo artisti che totalmente ignari della portata reale di questa polemica, che sono riusciti a politicizzare una canzone dello Zecchino d'oro del 1969, attribuendola a Cristina D'Avena solo per prendere qualche like in pi sui social e cavalcando la polemica per dimostrare di essere ancora una volta dalla parte dei "buoni". Ma vi diamo una notizia: "Volevo un gatto nero", sulla quale si è fatta così tanta ironia, non la cantava Cristina D'Avena.

Poi, la cantante si è presentata sul palco della festa di Fratelli d'Italia con indosso una gonna rainbow per cantare Lady Oscar, brano che da sempre viene associato alle lotte per il riconoscimento di genere. Lo avrebbe fatto comunque senza tutte le polemiche? Chi lo sa. Quel che è certo è che dal pubblico di Fratelli d'Italia, davanti a quella che forse era una provocazione o forse era una toppa, nessuno ha fatto una piega e tutti hanno cantato Lady Oscar prendendola per quello che è: la canzone di un cartone animato.

A quanto pare, con buona pace dell'intellighenzia, la sinistra dovrebbe iniziare a prendere lezioni di realismo e di libertà da destra.

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