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"Non fate l'errore di copiare gli uomini". Paolo Crepet parla alle donne

Emancipate, volitive, tenaci, ma anche fragili e spesso incerte nelle scelte che la vita impone. Il professor Crepet verga un quadro delle donne moderne, reale e profondo, su cui riflettere, per guardare al futuro con fermezza e dolcezza

"Non fate l'errore di copiare gli uomini". Paolo Crepet parla alle donne

Il professor Crepet parla con voce ferma e antica. Fluttuano le sue parole quando si parla di donne e dell'immagine e del ruolo che hanno oggi. Spiega e definisce valori e debolezze, rimandando a una donna che sta finalmente sedendo sul suo "trono", non perché donna, ma perché capace.

Professore come vede la donna moderna?

Sono contento di vedere che le donne si stanno affermando sempre di più, e in settori sempre più vasti. Tutto questo è degno di un Paese civile. Le donne stanno superando numericamente gli uomini, si stanno imponendo per caparbietà ed intelligenza. Ma non faccio distinzioni di genere: una persona deve valere indipendentemente dal sesso. Essere donna non è né un vantaggio, né uno svantaggio. Sono le capacità a dare sostanza all’individuo.

Quali consigli darebbe a questo "femminino" apparentemente dalla scarsa autostima?

L’avere poca autostima è un'eredità del passato, di una cultura maschilista, patriarcale, che non consentiva di avere e sfruttare le chances che la vita poteva offrire. Le ragazze non erano stimolate a studiare e a lavorare, ma a sposarsi e a fare figli. La nostra autostima dipende dalla “prateria che si ha davanti a sé”, se è un campo ridotto, saranno ridotte anche le opportunità. Il rischio di avere poca stima e costruire poco è molto alto.

Imitare gli uomini e i loro atteggiamenti pensa che abbia tolto alla donna quel suo quid che al rende unica?

Credo che ci siano tanti modi per esprimere la propria individualità. Ma anche di sedurre, amare, volersi bene, primeggiare, perché dipendono dalla nostra visione del mondo. Le donne non devono fare l’errore di copiare gli uomini, devono riappropriarsi della loro femminilità, esprimendola senza timore. Si impegnino a far emergere quelle che sono le loro peculiarità, saranno quelle ad affascinare e ad irretire.

La donna sembra non voler invecchiare, quando invece dovrebbe maturare con il tempo. Perché vuol piacere più agli altri che a se stessa?

Piacere non è un difetto, non è da condannare, non è una patologia. Il narcisismo di cui tanto oggi si parla, non è altro che un prodotto della nostra società, della nostra autostima ed è una conseguenza naturale. Viviamo in una società che vuole visibilità, leggerezza, lustro. L’immagine da restituire è proprio questa: scintillante, bella e ridente. Le donne che curano il proprio aspetto sono da ammirare, rendono felici chi le guarda,chi gli sta intorno. Se penso a mia nonna e a mia madre, la loro vita a quarant'anni si era fermata, pensavano solo ad accudire gli altri, non avrebbero mai osato uscire a comprarsi un maglioncino di cachemire.

Che madri sono le donne oggi e perché non riescono ad essere incisive e stimolanti nella vita dei figli?

Perché sono madri che sviluppano enormi sensi di colpa, perché si rendono conto che è un percorso difficile da intraprendere, ma soprattutto da portare fino in fondo. Non si sentono adeguate, pronte a un “incarico” che appare più grande di loro. Nella vita è necessario saper scegliere cosa essere,cosa fare di sé e portare a termine questo compito.

A volte serve una vita intera.

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