Loredana Berté, 75 anni tra successi, dolori, amori e rivoluzioni

Il 20 settembre 2025, Loredana Berté compie 75 anni: un traguardo significativo per una delle figure più rivoluzionarie e autentiche della musica italiana. Dagli esordi difficili in una famiglia segnata da violenze e abbandoni, fino agli incontri fondamentali con Renato Zero e la sorella Mia Martini, Berté ha forgiato la propria identità artistica in ambienti creativi e anticonvenzionali

Loredana Berté, 75 anni tra successi, dolori, amori e rivoluzioni

Il 20 settembre 2025, Loredana Berté spegne 75 candeline. Un compleanno importante per una delle artiste più rivoluzionarie, anticonvenzionali e amate della musica italiana. Nata a Bagnara Calabra nel 1950, la sua vita è un vortice di arte, scandali, amori turbolenti, dolori profondi e traguardi musicali storici. Con la sua voce graffiante e la sua presenza scenica inconfondibile, Berté ha attraversato cinque decenni di musica italiana, lasciando un segno indelebile, spesso andando controcorrente e pagando in prima persona il prezzo delle sue scelte coraggiose.

Gli inizi difficili: un’infanzia tra assenze e violenze

Terza di quattro figlie, sorella minore dell’indimenticata Mia Martini (nata anch’ella il 20 settembre, nel 1947), Loredana Berté cresce tra Porto Recanati e Ancona. La sua infanzia non è felice: la madre è spesso assente, il padre, insegnante di lettere, è un uomo violento. Dopo la separazione dei genitori, si trasferisce con la madre a Roma, dove frequenta l’Istituto d’Arte. È nella capitale che prende forma la sua vocazione artistica, frequentando ambienti creativi insieme alla sorella Mimì e a Renato Fiacchini, che diventerà noto come Renato Zero.

La rivoluzione musicale: da “Sei bellissima” a “Non sono una signora”

Il debutto discografico arriva nel 1974 con l’album “Streaking”, ma è nello stesso anno che esplode con il singolo “Sei bellissima”, diventato uno dei suoi più grandi successi. L’anno 1978 segna un’altra tappa fondamentale con “Dedicato”, scritto da Ivano Fossati, e nel 1979 pubblica l’album “E la luna bussò”, frutto della sua passione per Bob Marley e il reggae. Ma è nel 1982 che tocca l’apice della popolarità con “Non sono una signora”, brano iconico che la consacra definitivamente.

Negli anni Ottanta, Berté diventa un simbolo di emancipazione, ribellione, femminilità alternativa e spirito rock. Loredana non è solo una cantante: è un fenomeno culturale.

Amori e dolori

Nel 1983, Loredana sposa Roberto Berger, giovane erede dell’impero del caffè Hag. Il matrimonio avviene alle Isole Vergini, ma si rivelerà un’illusione: durerà appena quattro anni. “Non ho mai vissuto con lui”, dirà anni dopo. Lo accusò di averle nascosto le sue vere origini e di non aver mai adempiuto ai doveri coniugali. Una storia finita male e archiviata con rabbia e amarezza.

Björn Borg: passione e distruzione

L’amore più travolgente, e più doloroso, è quello con il tennista svedese Björn Borg, conosciuto a inizio anni ’80 su un volo per New York. Si sposano nel 1989, ma già prima delle nozze la relazione è segnata da litigi e drammi, come il tentato suicidio di lui nel 1988. La separazione arriva nel 1992, seguita da battaglie legali per il mantenimento. Berté lo ha accusato di averle “distrutto la vita”, impedendole di avere figli e di seguire la propria carriera. Una ferita mai rimarginata, con una denuncia formale arrivata persino nel 2009 e recapitata a Borg dieci anni dopo.

Il pancione di Sanremo

Nel 1986, Loredana partecipa al Festival di Sanremo con il brano “Re”, indossando un finto pancione da gravidanza. La performance, pensata dal coreografo Franco Miseria e il costumista Luca Sabatelli, fece scandalo: voleva essere un omaggio alla forza delle donne in attesa, ma fu fraintesa e criticata. Ancora oggi resta una delle esibizioni più iconiche del Festival.

L’amore eterno per Mimì

Tra tutte le relazioni della sua vita, quella più intensa e viscerale resta quella con la sorella Mia Martini, scomparsa tragicamente il 12 maggio 1995. Le due sorelle condividevano non solo la passione per la musica, ma anche il dolore di un’infanzia difficile. Hanno spesso duettato, come nel celebre “Stiamo come stiamo” a Sanremo 1993. La morte di Mimì ha segnato profondamente Loredana, che ogni anno, il 20 settembre, le dedica un pensiero: “Con lei è morta una parte di me”. Mimì è ancora oggi la presenza invisibile che accompagna ogni suo concerto, ogni applauso, ogni nota.

Gli anni della rinascita

Dopo un periodo di silenzio e difficoltà, Loredana torna alla ribalta nei primi anni Duemila. Nel 2012 partecipa al Festival di Sanremo in coppia con Gigi D’Alessio con il brano “Respirare”, piazzandosi al quarto posto. Nello stesso Festival canta anche “Almeno tu nell’universo” con Macy Gray, in omaggio alla sorella.

Diventa poi protagonista di numerosi show televisivi, partecipando come ospite o giudice in programmi di successo. Negli ultimi anni ha saputo reinventarsi ancora, diventando coach a “The Voice Senior” e “The Voice Kids”, dove il pubblico più giovane ha riscoperto la sua energia e autenticità.

“Pazza” e il ritorno a Sanremo

Nel 2024, a 50 anni dal debutto, Berté torna a Sanremo con la potente “Pazza”, canzone intensa e autobiografica che le vale il Premio della Critica intitolato alla sorella Mia Martini. È la prova che il talento non ha età e che il pubblico continua ad amarla, forse oggi più di ieri, per la sua verità, il suo coraggio, la sua unicità.

Gli inizi con Renato Zero: un trio indimenticabile

Negli anni ’70, prima della fama, Loredana, Mimì e Renato Zero erano solo tre ragazzi pieni di sogni che frequentavano il Piper di Roma e facevano la gavetta come potevano: coriste, ballerine, comparse. Si sostenevano l’un l’altro nei momenti più duri, condividendo speranze e difficoltà. Un'amicizia che ha fatto storia.

La “pasta queen” di Andy Warhol

Nel 1976, mentre si trovava a New York come madrina dei negozi Fiorucci, Berté conosce Andy Warhol. L’aneddoto è diventato leggendario: Warhol, vedendola sistemare il bancone, la scambiò per una barista e le chiese un cappuccino. Tornò ogni giorno, affascinato da quella ragazza italiana che ribolliva di stile e provocazione. Fu lui a soprannominarla affettuosamente “Pasta Queen”.

Un’icona senza tempo

Oggi, a 75 anni, Loredana Berté è più che una cantante: è un’icona culturale, una voce fuori dal coro, una sopravvissuta.

Ha saputo trasformare ogni ferita in arte, ogni caduta in un ritorno. La sua storia è fatta di successi planetari e momenti di solitudine, di palchi e silenzi, di scandali e riconoscimenti. Ma sopra ogni cosa, la sua storia è autentica. Come lei.

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