
Una vicenda culminata con una querela per diffamazione e minacce a scopo estorsivo. È finito così lo scambio tra Marayah Osumanu, 22enne transgender di origini ghanesi e la Fenice S.p.a che gestisce i diritti del marchio Chiara Ferragni. Ma cosa successo? Tutto è iniziato con un'intervista della Osumanu rilasciata a MowMag nella quale la giovane aveva spiegato di essere stata assunta perché trans e nera. Una posizione categoricamente rispedita al mittente dall'entourage di Ferragni che anzi ha spiegato molto bene come in realtà dietro le azioni e soprattutto le parole della 22enne ci siano comportamenti illeciti.
La versione di Marayah Osumanu
Marayah aveva raccontato di aver incontrato Chiara Ferragni nel 2022, quando l'influencer stava registrando il suo programma The Ferragnez. La giovane sarebbe stata convocata a colloquio e nel corso di quell'occasione avrebbe ottenuto il posto di lavoro. Marayah è poi passata a spiegare di essere stata spesso invitata a pulire i tavoli della mensa, e non solo: "Mi sono ritrovata a fare anche i bagni. Cioè proprio a grattare via la m*rda dai cessi.'". Secondo lei la situazione sarebbe poi degenerata dopo il Pandoro gate che, secondo la 22enne, avrebbe portato a numerosi licenziamenti, incluso il suo.
La smentita di Fenice S.p.a.
La realtà al di là dell'intervista è però un'altra come spiga la stessa Fenice Spa in un comunicato: "Smentiamo categoricamente l’intera ricostruzione della vicenda e diffida chiunque dal riprenderla strumentalmente".
Da tempo infatti Osumanu avanzerebbe pretese che non le spettano e infatti, continua la nota: "Chiara Ferragni informa altresì di aver già, da tempo, dato mandato ai propri legali di procedere nei confronti della signora Marayah Osumanu per i reati di diffamazione e minacce a scopo estortivo"