Lo scandalo della foto nuda (più innocente della Gruber)

Lo scandalo della foto nuda (più innocente della Gruber)
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Oh, mamma mia, che scandalo: Chiara Ferragni ha postato una foto seminuda (di spalle, in tanga o slippino o quello che è, e di fronte, coprendosi il seno), e una ragazzina di undici anni, campionessa a quanto leggo di equitazione, le dice, in sostanza: è questo l’esempio che vuoi dare?
«Io non lo trovo un bel messaggio da mandare, compro tante cose tue: quaderni, costumi da bagno, vestiti. Mi piacciono però ultimamente trovo che tante foto sono diventate volgari, danno messaggi sbagliati, non c’è senso a questa foto». Preciso: non sono né un fan né un follower di Chiara Ferragni, però a differenza della ragazzina di undici anni potrei esserlo, visto che ho cinquantadue anni e su Intagram non si potrebbe aprire un account con meno di quattordici anni, per legge. Ma è solo un dettaglio.

Vado subito al sodo, cioè al messaggio, quello che secondo l’undicenne, e immagino per i genitori della ragazzina undicenne, sia sbagliato: posare seminuda. La piccola amazzone ha detto che «si vergognerebbe di vedere una foto di sua mamma così». La foto, in realtà, è innocentissima, se la vede Daniela Santanché la prende subito per una nuova immagine di Open to Meraviglia (la Venere del Botticelli non aveva neppure l’intimo, si copre i genitali con i capelli, brutto porco di un Botticelli). Chiara Ferragni è ricca e famosa perché appunto sponsorizza proprio quello che l’undicenne compra, seguendola prima che si spogliasse: costumi da bagno, vestiti, borse, gioielli, smalto per le unghie, Fedez.

Il punto, magari, è se sia bello o brutto farsi influenzare da Chiara Ferragni, come da qualsiasi influencer, su cosa comprare o meno a undici anni, ma qui mi pare che nessuno abbia niente da ridire, in fondo gli influencer ci sono sempre stati anche prima che si chiamassero così, e anche quando a differenza di Chiara Ferragni sanno anche fare qualcosa. Prima ti influenzavano dalla copertina di Vogue, oggi su Instagram (quell’#adv nelle foto significa appunto advertising, cioè che chi indossa quel tal vestito è pagato per farlo, per influenzarti a comprarlo).
Antonio Ricci, il geniale creatore di Striscia la Notizia, ha smascherato i product placement di Lilli Gruber, gioielli e orecchini costosissimi che indossa facendo la comunista a Otto e mezzo, e senza neppure dire che è una pubblicità, senza #adv.

Se proprio devo, trovo più volgare questo: la ragazzina a cavallo comprava tutto ciò che le suggeriva Chiara, e si è scandalizzata di una banalissima foto svestita, quando non voleva venderle niente, neppure lo slippino (credo).

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