La tv, il porno, il bipolarismo e la rinascita: Sara Tommasi si racconta

Dall'Egitto, dove oggi vive con il marito, Sara Tommasi ha parlato del suo passato e della sua rinascita e alla vittima dello stupro di Palermo rivolge un messaggio: "Ce la farai, aggrappati ai tuoi cari, rinascerai"

La tv, il porno, il bipolarismo e la rinascita: Sara Tommasi si racconta

Sara Tommasi ha un curriculum di tutto rispetto. Una laurea in Economia presso l'Università Bocconi di Milano e un lungo elenco di partecipazioni a programmi televisivi tra conduzioni, reality e teatro. Eppure, quando parli di lei tutti ricordano solo – o quasi - il periodo più buio della sua vita, quello degli eccessi, delle droghe e del porno. Come se tutto fosse cominciato in quel momento drammatico della sua vita del quale, fino a un anno fa, non voleva parlare. Invece quel momento è stato uno spartiacque tra il prima e il dopo e oggi, a undici anni di distanza, lei è felice e serena e la sua voce squillante, dall’altra parte del telefono mentre la raggiungiamo telefonicamente per l’intervista, lo conferma.

Vivi in Egitto, sei sposata. Che momento stai vivendo oggi?

Sto vivendo un momento molto bello. Io e mio marito abbiamo scelto di vivere in Egitto, a Sharm el-Sheikh, al Resort Domina Coral Bay. Qui è un posto magnifico. A me piace moltissimo e qui mi sento bene.

I primi dieci anni della tua carriera sono stati un vortice: tanta tv, teatro, reality. Ti sentivi bene o la malattia c'era già?

Stavo bene e lavoravo molto fino a quando, improvvisamente, mi sono sentita poco bene. Era il 2012. Conducevo un programma e mia madre si accorse di questa mia défaillance. Però, quando mi diagnosticarono il disturbo bipolare, io non lo accettai. Non mi sentivo così male, non la vedevo come una malattia così grave e quindi iniziai a fare il contrario di quello che avrei dovuto fare. Non mi curavo, scappavo di casa perché mia madre voleva sottopormi a dei ricoveri perché la situazione degenerava e il mio disagio aumentava. Invece di assumermi le mie responsabilità, stavo fuori tanto tempo e poi mi sono imbattuta in questi personaggi, che non avevano nulla a che fare con me e che mi hanno completamente distrutto l'immagine.

Da quel momento inizia il tuo periodo più buio: gli eccessi, la droga, il porno. Cosa ricordi di quel periodo?

Mi ricordo un po' di cose, ma non ho dei ricordi molto precisi. Ricordo bene la fase nella quale rigettavo la malattia, dove non mi curavo e scappavo, dormivo in albergo. Poi ho iniziato ad assumere droghe perché mi sentivo in una fase molto “up”. Pensavo che ci fosse una congiura contro di me, che mi volessero togliere il lavoro, che tutti esageravano sulla mia salute. Perché nel frattempo, dopo essermi sentita poco bene, mi ero ripresa e quindi mi sentivo carica. A quel punto mi sono fidata di certi personaggi, che dicevano che stavo bene e invece mi hanno raggirata. Come la ragazza violentata a Palermo, che si fidava delle persone che aveva intorno e invece è stata vittima di un vero e proprio raggiro.

I fatti di Palermo ti hanno particolarmente toccato. Hai commentato anche su Instagram la vicenda.

Sì, molto. La pena è più per la vittima che, in qualche modo, ha un "fine pena mai", un ergastolo a vita, perché sarà quasi sempre giudicata e sottoposta a critiche nonostante non c'entri niente e sia solo una vittima delle circostanze. Un po' come è successo a me che, nonostante fossi la vittima, ho subito tante critiche e sono stata esposta ai pregiudizi. A lei vorrei mandare un messaggio. A lei dico che ci si può riprendere da questi momenti negativi della vita perché ci sarà sempre qualcuno che la sosterrà, come è successo a me. Gli affetti più cari ci saranno sempre. Si deve aggrappare alle cose positive, agli affetti più cari, a chi le vuole bene e affidarsi agli specialisti, che la aiuteranno a superare il trauma. Voglio dirle che si può rinascere.

Antonio, il marito di Sara interviene sull’argomento.

Mandare un messaggio positivo alla ragazza di Palermo e alle altre vittime di abusi è importante. Sentire le storie di queste ragazze mi fa male, perché l'ho vissuto in prima persona. Sara, quando l'ho conosciuta, era devastata. La prima cosa che viene loro spontanea è quella di buttarsi giù, pensano che la loro vita sia finita, pensano al suicidio, invece non è così. Questo è importante da dire. Io l'ho visto con mia moglie: è possibile rinascere. Quel fatto brutto resta nel passato e ti rafforza e poi si va avanti. Sara c’è riuscita e ora sono io che mi appoggio a lei.

Tornando a quel periodo buio, nessuno ti ha teso la mano?

La mia famiglia in primis, mia madre, ma anche alcuni personaggi che in quel momento parlavano della mia situazione. Mi ricordo che Selvaggia Lucarelli fece un appello nel periodo in cui io frequentavo questo personaggio fuori dalle righe e infatti mi aiutò molto, perché riuscii a tornare a casa, a riprendere la lucidità e a ricominciare le cure. Ma anche altri personaggi come Rocco Siffredi e questo mi ha aiutato a riprendermi, a ritrovare attimi di lucidità, e a capire che stavo andando alla deriva.

Nel post, nel quale parli della ragazza di Palermo, dici: "Ci sono voluti anni per affrontare quei ricordi". Ti sei fatta aiutare da un terapista?

Assolutamente, sì. Da più terapisti e mi hanno aiutata molto perché mi hanno fatto riprendere il contatto con la realtà, con i veri valori, con la mia vita e mi hanno fatto prendere consapevolezza del fatto che ero malata e che dovevo curarmi. La situazione ora si è stabilizzata e oggi prendo pochissimi farmaci. Lo psicologo mi ha aiutato molto, mi ha fatto capire che era positivo per me avere una famiglia, l'importanza degli affetti sicuri e stabili, di un lavoro altrettanto stabile. Mi ha fatto capire che potevo essere una persona normale con una vita felice e normale come quella che ho adesso.

Di recente hai parlato anche di Maria Sofia Federico, che dalla tv (Il Collegio) si è avvicinata al mondo dell'hard a soli 17 anni.

Ho rivisto me, anche se nel mio caso c'era una malattia di mezzo, mentre nel suo caso sembra essere consapevole di quello che fa. Rocco Siffredi ha detto che è nel pieno delle sue facoltà mentali e lui mi sembra una persona saggia. Maria Sofia sembra avere fatto la sua scelta ma mi ha comunque toccato la sua vicenda. Suo padre mi ha contattato, via mail, voleva parlare di sua figlia, ma non me la sono sentita. È una questione molto delicata e affrontarla è difficile. Comunque lo contatterò. (Intanto Le Iene l'hanno raggiunta con Maria Sofia in Egitto, ndr)

Tornando agli anni bui, qual è stata la svolta positiva? Come ne sei uscita?

Mia madre ha dovuto agire con determinazione con un ricovero forzato. Sono entrata in clinica e sono stata molto male. Non ero abituata a stare rinchiusa, è stato un periodo molto brutto ma l'amore della mia famiglia mi ha permesso di riprendermi e sono riuscita a uscire dall'ospedale e a ritornare a casa.

L'incontro che ti ha cambiato la vita è quello con Antonio Orso, prima tuo manager oggi anche marito.

Averlo incontrato è stato un momento di svolta. Ci siamo conosciuti tramite amici in comune, che ci hanno presentato. Abbiamo cominciato a frequentarci per motivi di lavoro, perché lui è un agente e io ne stavo cercando uno. E’ scattata subito la scintilla e dopo qualche mese di corteggiamento abbiamo iniziato una convivenza. L'anno successivo (era il 2021) mi ha chiesto di sposarlo e ci siamo detti "sì".

Il tuo libro, "Ricomincio da Sara" edito Herkulesbooks e uscito nel 2021, è stato un po' la tua rinascita?

In parte. Era arrivata la proposta da Herkulesbooks di scrivere un libro sulla mia vita, ma ancora non mi sentivo pronta a parlare del mio passato come ho fatto ora e quindi ho parlato un po' della mia infanzia, della mia carriera televisiva ma non del periodo buio. Ho comunque lasciato una pagina bianca, lasciando intendere che c'è stato un episodio negativo della mia anima del quale non volevo parlare, ma che era punto di partenza per ripartire da Sara con forza. E oggi posso dirmi fiera di esserne uscita.

Adesso cosa sogni per il tuo futuro?

In cantiere c'è un docu-film sulla mia vita, spero si concretizzi e che serva

da monito a ragazze che hanno vissuto momenti bui come il mio e che sia da monito contro la droga e le cattive compagnie. Poi voglio vivere felice accanto a mio marito. Oggi sono molto felice e spero che duri per sempre.

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