Viene dal Clan Celentano, è autore di classici come Pregherò (versione italiana di Stand By Me), Ora sei rimasta sola, Pietre, Pugni chiusi; ha scritto per Mina, è stato tedoforo della canzone dautore alternativa (Fango, A Nervi nel 92, Un amore sono classici di culto), ha conosciuto i Beatles, suonato con i Toto, con James Burton (il chitarrista di Elvis) ed è sempre in tournèe.
Sembra unapologia, ma Ricky Gianco è uno dei vecchi leoni del rock italiano, e domani festeggia mezzo secolo di musica alla Salumeria della musica, presentando anche il nuovo cd dal titolo Di santa ragione. Uno splendido album dove Gianco vola sui territori acustici - incrociando suoni jazz e cameristici - con nuove composizioni e alcuni suoi cavalli di battaglia completamente rinnovati. «Un modo per legare il presente e il passato - spiega il cantautore - per mettermi sempre alla prova senza mai mollare».
Così troviamo i brani nuovi, più legati agli amori rock e country di Gianco (Nè sconti né saldi dallincedere cajun scritta con Massimo Carlotto, o la ballata su Milano Povero Willy) e quelli rinati con laiuto di personaggi come lex Area Patrizio Fariselli al pianoforte e Paolino Dalla Porta al contrabbasso (semplicemente splendida Via Broletto 34 di Sergio Endrigo, minimale e minacciosa per sole voce e contrabbasso). «Sono grandi musicisti ma soprattutto amici con cui suono nei teatri da anni, quindi ci capiamo al volo. La vorare insieme è un gran divertimento».
Gianco tra poco partirà per la nuova tournèe teatrale. «In fondo sono ottimista, anche se intorno vedo tanti disastri spero sempre in un futuro migliore e mi auguro che le mie canzoni contribuiscano sia a rasserenare che a consapevolizzare la gente sui nostri guai.
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