Pestata in strada e «respinta» dai carabinieri

Aggredita per aver tentato di salvare il proprio cane. E respinta dai carabinieri cui chiedeva aiuto. È la disavventura capitata a una giovane genovese di 26 anni che la sera di Santo Stefano aveva portato il proprio cane, un labrador, a passeggiare nella zona dei giardini di Fegino. Verso le 19.30, la donna ha incrociato due persone che avevano alcuni pitbull. Proprio uno di questi cani, improvvisamente, si è avventato contro il suo labrador. Lei ha subito cercato di separare gli animali, ma è stata a sua volta aggredita dai padroni dei pitbull, una ragazza e suo zio. I due l’hanno colpita con violenza, l’hanno scaraventata contro una panchina, poi hanno iniziato a darle calci allo stomaco. Quando gli aggressori si sono allontanati, la giovane donna ha chiamato il 113. Dalla centrale operativa della polizia l’hanno invitata a raggiungere la vicina stazione dei carabinieri, visto che in zona non si trovava una pattuglia abbastanza vicina.
La vittima ha seguito il consiglio della questura e ha suonato alla caserma. Con suo grande stupore però, i militari non hanno neppure voluto sedersi al computer per fare un verbale dell’accaduto, si sono rifiutati di prendere la denuncia, giustificandosi con il fatto che la donna non mostrava apparentemente segni di violenza.

Sconvolta, la padrona del labrador ha così deciso di andare all’ospedale San Martino dove i medici del pronto soccorso l’hanno visitata, le hanno prescritto l’uso di un tutore rigido al collo e l’hanno refertata con 20 giorni di prognosi. Ascoltando quanto le era accaduto, l’hanno poi indirizzata al posto fisso di polizia dell’ospedale, dove gli agenti hanno raccolto la denuncia che i carabinieri avevano poco prima rifiutato.

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