Economia

Più 6,4% a Piazza Affari, con punte superiori al 9%, per l’ipotesi che la cordata guidata da Carlo De Benedetti possa offrire un euro per azione Voci e speculazione: Alitalia strappa in Borsa

Dubbi per il rinvio del bilancio. Venerdì l’ultima trimestrale 2006

nostro inviato a Firenze

«Il governo vuole restituire al Paese una compagnia aerea importante. L’auspicio va nella direzione di un Paese che merita di avere quello che già hanno Francia, Germania e Spagna». Il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, a Firenze per illustrare ai giornalisti dell’auto il pacchetto di norme sulla sicurezza stradale, entra anche nel merito delle due più importanti aziende del settore di sua competenza: Alitalia e Ferrovie. Entrambe, infatti, sono alle prese con una difficile crisi. I prossimi mesi, inoltre, saranno decisivi per il futuro dei due principali scali aerei: Malpensa e Fiumicino.
Ministro, ci aggiorni sul braccio di ferro tra i due aeroporti.
«L’argomento sarà ripreso tra un paio di mesi. Ho sempre pensato che ad avere più possibilità sarà, alla fine, chi dispone di maggiori risorse. Ritengo, comunque, che nelle dinamiche del trasporto aereo su scala mondiale il concetto di grande hub non è più importante come una volta. Ecco perché i due aeroporti possono e devono convivere».
Intanto, per i 5 candidati a diventare socio di riferimento di Alitalia potrebbe crescere l’incertezza visto lo slittamento di due mesi dell’approvazione del bilancio. Questi gruppi, in pratica, si preparano a fare l’offerta vincolante senza conoscere l’andamento dei conti 2006 della compagnia...
«Credo che la svolta sarà trovata alla fine di aprile».
L’allungamento dei termini significa nuovi «buchi neri»?
«Spero non sia per questo. La situazione che abbiamo visto all’apertura della gara era chiara ai concorrenti e mi auguro non debba mutare».
Il 2 aprile, poi, dovranno manifestarsi quei gruppi intenzionati ad apparentarsi con le cordate in lizza...
«Un vero passaggio cruciale. E se si creeranno le condizioni per un’aggregazione forte, dal punto di vista finanziario e industriale, ecco spuntare la soluzione migliore».
Da Alitalia alle Ferrovie: come vede il nuovo corso?
«Il piano industriale, dopo essere stato presentato al premier Prodi, è ora all’attenzione dei ministeri interessati. Contiamo che entro due settimane il dossier torni a Palazzo Chigi per la “stretta” decisiva su un programma che prefigura l’assetto delle Fs fino al 2011».
E il nuovo management?
«È stata fatta la scelta migliore. Il presidente Cipolletta e l’ad Moretti possono garantire sia la profonda conoscenza dell’apparato dell’azienda sia una visione industriale diversa da quella precedente».
Fiducioso, dunque?
«Se non rimettiamo in piedi le Fs con queste condizioni non lo facciamo più.

I segnali sono buoni, nonostante i problemi di carattere finanziario siano enormi».

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