Cronache

Il più bravo è il mister

Il più bravo è il mister

(...) a causa dei tanti malanni che lo avevano tormentato. Il fisico invece ha detto che è ancora uno dei centrali più forti d’Italia. Voto 7.
Falcone: eccellente campionato, mezzo voto in meno per il tira e molla con la società sul rinnovo del contratto. Voto 7.
Pavan: dopo l’addio di Bettarini ha riportato in alto la media dei «belli in difesa». Voto 8.
Pisano: è il terzino del futuro. Anche della Nazionale. Voto 7.
Sacchetti: qualche guaio fisico di troppo. Ma per la causa ha dato tutto. Pochi minuti, giocati come Stam. Voto 7.
Zenoni: acquistato per pochi spiccioli ha disputato una grande stagione. Voto 8.
Donadel: è andato alla Fiorentina, senza dare il minimo aiuto alla squadra viola. Scomparso. Voto 4.
Diana: campionato in sordina ma ha segnato i soliti gol pesanti e si è mantenuto la maglia della Nazionale. La stella, però, ha smesso di brillare. Voto 6.
Doni: il più pagato, il meno continuo. Luci e ombre, ma ormai anche l’altalena delle prestazioni non colpisce più nessuno. Novellino non schiera il rifinitore dietro alle punte e l’impressione è che questo sia l’unico ruolo che può ancora ricoprire. Voto 5.
Pagano: sembrava una giovane promessa, è scomparso anche nell’Atalanta, dove però ritroverà l’amico Alberto Marangon. Voto 4.
Edusei: incredibile che non giocasse nel Piacenza di Cagni. Ha fatto il suo ed è già tanto. Voto 6.
Gasbarroni: salta l’uomo con classe, poi incespica sul pallone. Voto 6.
Iacopino: avrebbe potuto andare a giocare in serie B, invece è rimasto alla Samp senza dare alcun contributo. Voto 4.
Palombo: il Gattusino blucerchiato farà strada. E il Milan lo segue con molta attenzione. Superbo. Voto 7.5.
Tonetto: nel ruolo di esterno è stata una vera rivelazione. Novellino lo voleva a tutti i costi e l’ex leccese lo ha pagato con corsa e gol da manuale. Voto 7.
Volpi: ha perso un po’ di brillantezza e il tiro dalla distanza. Ma la regia del centrocampo porta sempre la sua firma. Voto 8.
Ranieri: promessa di Invernizzi ancora da scoprire. sv.
Soddimo: una buona partita in Coppa Italia, poi nulla più. sv.
Inzaghi: la domanda è sempre la stessa: chi ci ha guadagnato, tra Lazio e Sampdoria, nello scambio più discusso del mercato invernale? Voto 4.
Flachi: è la bandiera della Samp. Si scopre prima punta e segna battendo il suo record di gol in serie A. Lunga vita. Voto 7.
Kutuzov: ha i numeri per «sfondare» ma a volte li lascia chiusi nel pallottoliere. Avrebbe voluto giocare di più. Pecca di umiltà. Voto 6.
Rossini: i più critici hanno capito soltanto alla fine quanto il suo lavoro fosse prezioso. Non è Gilardino, ma questo non è certo un mistero. Voto 6,5.
Roselli: voto 6. Il figlio d’arte ha già fatto passi da gigante.
Zane: da far crescere. sv.
Bazzani: Novellino non gli manderà gli auguri per il suo imminente matrimonio con la bella Alessia Merz. Anche alla Lazio però ha pensato soprattutto ai preparativi. Voto 4,5.
Marangon: In tre anni ha dato soltanto una notizia: quella del suo addio alla Samp. Per il resto solo top secret. L’Atalanta lo ha promosso team manager. E se lo merita. Voto 6.
Novellino: merita una grande squadra, anche se adesso si gode una meritatissima Europa. Voto 10.
Marotta: del mercato si è parlato e riparlato ma stima e fair play sono le sue caratteristiche che fanno grande la Samp. Voto 7.
Garrone: sarà un presidente «tiepido» ma intanto il miracolo blucerchiato porta anche la sua firma.

Voto 8.

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