«Più controlli contro il racket della prostituzione»

Sembra proprio non rallentare il fenomeno della prostituzione su strada nella Capitale. A viale Marconi, all’Eur e sulla Cristoforo Colombo, di sera, i marciapiedi diventano la «vetrina dell’arte» per decine e decine di prostitute dell’Est, tutte molto giovani, in abbigliamento succinto e cellulare in mano per tenersi in contatto con «la loro centrale operativa». Sottolinea Pino Cangemi, capogruppo di Forza Italia alla Provincia: «Ho effettuato questo percorso tante volte di notte e devo dire che ho visto soltanto pattuglie delle polizia municipale controllare gli automobilisti, ma non auto della polizia di Stato fermarsi per identificare le prostitute che sostano tranquillamente su questi marciapiedi. Non è possibile - incalza l’esponente azzurro - che non si faccia nulla di risolutivo per debellare la prostituzione nei quartieri di Roma, specialmente su strade antistanti abitazioni, con la certezza per i cittadini di subire uno spettacolo talmente squallido da essere costretti a coprire i visi dei bambini uscendo dai portoni».
Un controllo costante serale da parte delle forze dell’ordine costituirebbe infatti un efficace deterrente per i potenziali clienti. «Vorrei vedere - precisa Cangemi - se queste prostitute avrebbero il coraggio di sostare su quei marciapiedi ben sapendo che ogni sera, ripetutamente, verrebbero loro richiesti i documenti, principalmente il permesso di soggiorno.

Questo fenomeno a Roma si può debellare, basta volerlo e avere le idee chiare anche in materia di sicurezza, una visione che il sindaco Veltroni purtroppo non ha». Com’è noto, il racket della prostituzione straniera nella capitale è in mano soprattutto a organizzazione malavitose albanesi, romene e nigeriane, pronte a tutto pur di difendere il loro territorio.

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