Il più intelligente? A sinistra la media non è granché...

Caro Granzotto, leggo e sento sempre affermare che D’Alema è il più intelligente dei comunisti italiani. Perché a me viene subito da chiedermi come saranno quelli stupidi? È come un riflesso condizionato, non riesco proprio a superare questa istintiva reazione. Una persona intelligente non è tale per le battutine più o meno spiritose, ma soprattutto per ciò che ha saputo fare nella vita, specie per chi, da quando aveva i calzoni corti, è impegnato in politica, cioè a governare una nazione, o a collaborare a quel governo. Mi può dire che cosa ha fatto D’Alema di importante in questi ultimi quarant’anni? Quali leggi, o almeno proposte di leggi, che abbiano avuto un peso nella vita degli italiani portano la sua impronta? Quali sue iniziative politiche hanno contribuito a migliorare la nostra convivenza? O di lui si ricordano solo i traffici più o meno nascosti per rendere difficile la vita a qualche suo compagno, non so, Veltroni per esempio, o Folena, o Prodi? In che cosa è esperto questa «mente» della sinistra nostrana? Che cosa sa fare in concreto? So benissimo che di incapaci e fannulloni la storia della Repubblica ne può elencare a vagonate, e non solo a sinistra, ma nessuno mi pare abbia la spocchia e la superbia di «Baffino». E allora come la mettiamo? Ora si appresta a «prendere in mano» il Pd, un partito che lui, come nessun altro, ha contribuito ad affossare. Si rivolge ancora a sinistra cercando supporto da quelli che la Storia ha clamorosamente sconfitto.

Lei ricorda che D’Alema abbia mai apertamente dichiarato che il comunismo è stato un fallimento storico costato centinaia di milioni di morti? (l’ha documentato ne Il libro nero del comunismo un esponente della sinistra radicale francese, Courtois, per non parlare di Furet con il suo libro Il passato di un’illusione). Mi chiedo e le chiedo: «Siamo sicuri che questo D’Alema sia veramente il più intelligente dei sinceri democratici italiani?». E gli altri?

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