Cronache

Più l’horror è orribile, più facile è il successo

Più l’horror è orribile, più facile è il successo

Maurizio Acerbi

Ormai, i produttori lo hanno capito da parecchio tempo. Basta mettere insieme un’idea, anche senza scervellarsi più di tanto, imbastirci sopra una sorta di trama, e arricchire il tutto con i classici stereotipi dell’horror giovanilistico, per garantirsi un discreto ritorno quanto ad incassi. La grande domanda che chi bazzica abitualmente le sale cinematografiche si rivolge è fino a quanto durerà tutto questo. Perché, senza nulla togliere ai gusti della gente, ti rendi conto che di questi film ne vedi talmente tanti (alla faccia di chi invidia chi fa questo mestiere) che, passata una settimana, ti dimentichi rapidamente anche dei titoli, talmente si assomigliano. Eppure, puoi scommettere tranquillamente ad occhi chiusi che se c’è un horror in uscita al venerdì, te lo ritroverai certamente nella top ten al lunedì.
È successo anche con Pulse, l’ultimo nato del filone di cui sopra. La storia si sviluppa intorno ad una catena di suicidi apparentemente senza nesso ma che, invece, si scopre figlia di un misterioso virus tecnologico che assorbe la voglia di vivere delle persone che si connettono ad un qualsivoglia computer. Leggetevi, ovviamente, tutte le metafore che volete e risparmiamoci commenti, che sarebbero impietosi, su dialoghi, regia ed interpretazione del cast.
Quanto a Stormbreaker, è un incrocio tra 007 e Spy Kids. L’idea è nata allo scrittore Anthony Horowitz che dopo aver visto il figlio di una coppia di amici che parlava perfettamente diverse lingue ed era una cintura nera di Tae Kwon Do, si è inventato, con successo (sei i libri editi) il personaggio di Alex Rider, un ragazzotto che ha praticamente tutte le doti da agente segreto: tiratore infallibile, provetto sub, poliglotta, campione di arti marziali. Non a caso, viene reclutato dai Servizi per carpire i segreti di Darrius Sayle, un miliardario che ha donato un computer da sogno ad ogni scuola del paese. Il problema è capire il perchè. Classico film formato famiglia, senza infamia e senza lode; comunque, una visione godibile è garantita. Certo è che il protagonista, Alex Pettyfer, manca di esperienza (aveva fatto solo un Tv movie) dando l’idea di non essere sempre nella parte. Però, l’istrionico Mickey Rourke, nei panni del cattivo, è da non perdere.


I film più visti a Genova nell’ultima settimana:
1) Cars - motori ruggenti; 2) Superman Returns; 3) Slevin; 4) Thank you for smoking; 5) La stella che non c’è; 6) Pulse; 7) Garfield 2; 8) Le colline hanno gli occhi; 9) Quel nano infame; 10) Stormbreaker.

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