Il primo segnale che non sarebbe stato un «giovedì nero» è arrivato non da Atene o da Lisbona, ma da Roma. L’Italia ha piazzato sul mercato quasi otto miliardi di Btp a tre e cinque anni, e di Certificati di credito del Tesoro a tassi assolutamente sotto controllo (1,63% il Cct, 2,07% il Btp triennale e 4,09% il decennale). L’esito dell’asta è stato definito da Crèdit Agricole «un importante segnale di fiducia da parte dei mercati». A seguire, tutte le Borse europee hanno fatto segnare cospicui rialzi (Atene +8,8%) e anche l’euro, da giorni sotto pressione, ha rifiatato. La sensazione diffusa nelle principali piazze finanziarie è che dopo il «sì» di Angela Merkel, il piano di aiuti alla Grecia - si parla di 140 miliardi di euro in tre anni - sia ormai in dirittura d’arrivo. Mai come stavolta il tempo è danaro: il salvagente dev’essere lanciato prima di metà maggio, quando Atene dovrà rifinanziare 8,5 miliardi di titoli di Stato in scadenza. I negoziati con il Fondo monetario internazionale e l’Unione europea termineranno «nei prossimi giorni», ha detto in serata il primo ministro greco Georges Papandreou. Probabile il via libera entro il weekend.
Austerità per tre anni.
I dettagli delle misure di austerità che il governo Papandreu dovrà prendere per ottenere il via libera al megaprestito sono in queste ore al centro dei colloqui fra le autorità greche e la troika formata da Commissione Ue, Fondo monetario e Banca centrale europea. La cura sarà «da cavallo»: aumento dell’Iva, soppressione di tredicesima e quattordicesima mensilità per statali e pensionati, blocco triennale delle retribuzioni degli impiegati pubblici. Nel complesso, il Fmi e l’Europa chiedono che Atene riduca il deficit pubblico di 10 punti percentuali in due anni (2011 e 2012), un taglio che vale all’incirca 25 miliardi di euro. Colpiti in particolare gli statali, che già da marzo ricevono retribuzioni decurtate dal 10 al 30%, e che da domani dovranno acquistare i medicinali pagandoli per intero. «L’accordo è stato già raggiunto alle spalle dei greci», protestano i sindacati, che minacciano una dura opposizione a queste misure, in quella che definiscono «una battaglia per la sopravvivenza».
Il «sì» di Angela Merkel.
«La Germania farà la sua parte nel pacchetto di aiuti alla Grecia, non appena le condizioni richieste saranno accettate». La frase della Cancelliera Angela Merkel è stata salutata dai mercati come un «sì» pieno al salvataggio di Atene. L’impegno tedesco per quest’anno è pari a 8,4 miliardi di euro. Lunedì dovrebbe riunirsi il consiglio dei ministri per varare un apposito provvedimento da presentare al Bundestag: secondo il ministro delle Finanze Wolfgang Schauble è possibile una procedura accelerata per il voto entro venerdì, anche perché l’opposizione ha dichiarato che si esprimerà a favore. La bozza del provvedimento parla di un impegno finanziario triennale, che conferma nei fatti le voci secondo cui l’esborso complessivo di Europa e Fmi a favore della Grecia possa arrivare a circa 145 miliardi da qui al 2012. Ma secondo Schauble, nel 2011 e nel 2012 le necessità finanziarie di Atene dovrebbero essere inferiori a quelle di quest’anno. Il ministro ha anche ricordato che l’esclusione della Grecia dall’unione monetaria avrebbe per la Germania, conseguenze peggiori della partecipazione al pacchetto di salvataggio.
Il rimbalzo parte da Roma.
Che la giornata di ieri si mettesse al bello, dopo settimane di passione, lo si è visto in mattinata con l’esito delle aste di titoli pubblici italiani. Il mercato ha risposto molto bene. Nessun contagio di febbre greca, come non pochi temevano, anzi si è registrata una buona richiesta e i tassi sono risultati molto favorevoli rispetto ai timori della vigilia caratterizzata dalla «bocciatura» di Grecia, Portogallo e Spagna da parte delle agenzie di rating. «L’Italia è diversa dagli altri Paesi: i suoi fondamentali non sono preoccupanti, e le banche sono complessivamente in salute», osservano gli operatori della City londinese. Gli investitori non hanno dunque alcun timore nei confronti del nostro Paese, che ha uno dei deficit pubblici più bassi d’Europa.
I mercati in ripresa. L’ottimismo che circonda il piano di salvataggio della Grecia fa rimbalzare i mercati finanziari, dopo lunghi giorni di paura. La Borsa di Atene ha riguadagnato oltre l’8,83%, quella di Lisbona il 4,75%, mentre Madrid ha segnato un rialzo del 2,69%. Bene anche Londra (+0,56%), Parigi (+1,42%), Francoforte (+1%) e Zurigo (+1,36%). A Milano il guadagno si è aggirato sul punto percentuale (+0,9% il Ftse Mib e +1% il Ftse all share). L’euro, dopo i minimi toccati nei giorni scorsi, ha ripreso fiato. «La moneta europea è stabile com’era il marco tedesco», dice il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, fiducioso nella rapida conclusione dei colloqui di Atene sul piano di risanamento greco. «Adesso - aggiunge - è importante una rapida approvazione da parte tedesca».
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