«Dopo tutto, non mi sembra daver detto nulla di così strano o dirompente, in quel documento... Lì ci sono scritte le cose come stanno e come vorrei che fossero in futuro, per il bene del Pdl. E poi, il documento è stato firmato da altri 17 amici e colleghi, e mi risulta che molti altri ancora lo condividano. Sempre in spirito costruttivo». Viso pulito, tono cortese, grinta da vendere, Raffaella Della Bianca, consigliere regionale del Pdl, si schermisce, ma non tira indietro il braccio dopo aver lanciato il sasso.
Un sasso, ingegner Della Bianca, che ha leffetto di un macigno. Del resto lei è indicata come uno dei leader della «fronda», vera o presunta, allinterno del Pdl locale.
«Un momento: qui non cè nessuna fronda. Precisiamo i contenuti di un testo che abbiamo rivolto innanzi tutto, ma non solo ai vertici del partito».
Ecco, appunto, precisiamo. Si è parlato di unoperazione carbonara, di una rivolta in piena regola.
«Niente di tutto questo. Io e gli altri firmatari ci siamo manifestati alla luce del sole, mettendo nero su bianco. E, fino a prova contraria, ci siamo rifatti alla Carta dei valori del Pdl. In cui tuttora ci riconosciamo».
Avete chiesto una svolta.
«Abbiamo chiesto un cambiamento. E per essere attori di tale cambiamento, riteniamo, quali iscritti ed eletti del Pdl, che siano necessarie alcune azioni fondamentali».
La prima.
«Lavorare sui temi forti che possono ridare speranza alla nostra città in vista delle amministrative del 2012».
Un appuntamento cui il Pdl rischia di arrivare impreparato?
«Per questo chiediamo di riunire entro due settimane tutti gli eletti e gli iscritti per capire quanti hanno voglia di impegnarsi su questo progetto».
Pochi o tanti?
«A mio avviso sono tanti, ma per non perderli dobbiamo coinvolgerli, a tutti i livelli, far leva sulla loro passione, il loro entusiasmo, la loro partecipazione».
Ci vuole un congresso?
«In questi anni è mancata la possibilità di confrontarci. Siamo in tempo per rimediare. Fin dallappuntamento elettorale del prossimo anno».
La ricetta?
«Rivitalizzare lazione politica sul territorio, organizzare in ogni municipio riunioni sui temi della quotidianità».
Si fa presto a dire. Faccia degli esempi.
Manco fosse una provocazione: Raffaella Della Bianca parte lancia in resta. E chi la ferma più? Replica: «Dobbiamo individuare tre temi forti, che debbono necessariamente riguardare le fasce: giovani, anziani, economia. E diamo risposte concrete. Poi ci sta anche parlare, che so?, di manutenzioni. Ma non è con le crepe nei marciapiedi che scaldiamo lentusiasmo!».
Tutto per conquistare Tursi.
«Il momento è favorevole, lamministrazione guidata da Marta Vincenzi si è distinta per non essersi distinta in nulla. Il centrodestra può vincere, mai come questa volta. Purché...».
... purché si adotti la ricetta-Della Bianca. È un diktat!
«Non è la mia intenzione, né quella di chi ha firmato il documento. Vorrei però che i vertici del partito a Genova e in Liguria ci dessero ascolto».
Dicono che ne discuterete il 4 marzo, al coordinamento.
«Va bene. Ma vorrei che, nel frattempo, venisse costituito un Comitato Operativo, in grado di lavorare specificatamente in funzione delle prossime amministrative.
Ma questa è la Carta dei valori del Pdl! Lei, Della Bianca, non fa che ripetersi.
«Sì, forse perché qualcuno se lè dimenticata. Fin troppo in fretta».
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