Il pianista Uri Caine apre il Festival jazz

Prende il via oggi al Cinema Teatro e allo Spazio Officina di Chiasso (ore 20.30) il decimo Festival di cultura e musica jazz. Il festival ticinese, nella sua decima edizione, si occupa del jazz come musica che ha sempre cercato l’intreccio con altre civiltà musicali e perfino con certe correnti figurative. Il sottotitolo della manifestazione è perciò «Colour is Jazz»: colour nel senso di contaminazione e di sincretismo. Nella serata inaugurale non poteva mancare l’attuale alfiere di ogni sintesi che abbia la sua sorgente nel jazz, cioè il pianista e compositore Uri Caine. Viene presentato con Franco Ambrosetti alla tromba e al flicorno e con l’Orchestra della Svizzera Italiana diretta da Olivier Cuendet. Il programma comprende «La Création du Monde di Milhaud», «la suite Black, Brown and Beige» di Ellington e la prima esecuzione assoluta di Four Directions, una partitura di Caine per tromba, pianoforte e orchestra scritta su commissione della Rete Due della Radio della Svizzera Italiana. Nello stesso teatro Caine tiene anche, il giorno seguente (mattina e pomeriggio) un seminario d’improvvisazione.
Dopo il concerto di Caine, ci si trasferisce alle 22.30 allo Spazio Officina per ascoltare il sestetto di Daniele Sepe (sassofoni e voce) che «da 15 anni scava fra jazz, pop e folk, ispirandosi all’anarchia stilistica di Frank Zappa e al polistilismo di John Zorn».

La seconda serata è dedicata a musicisti africani (Spazio Officina, ore 20.30 e 22.30). Con il trio del pianista di Orano Maurice El Medioni e l’ottetto del sassofonista Manu Dibango, musicista di afro e black music, che festeggia i suoi cinquant’anni di carriera ritornando al jazz.

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