Piano anti caldo, in missione per salvare i nonni

Gli operatori raccolgono gli «sos» e danno il via agli interventi: boom di richieste dalla zona 8

Ore 8. Si aprono i cancelli del palazzo in via degli Angioli 2. Dal 23 giugno fino al 3 settembre, festivi compresi, è il quartier generale del team di «Pronto intervento anticaldo», il piano promosso dall’assessorato alle Politiche sociali del Comune a favore degli anziani in difficoltà. Da qui 70 operatori tra psicologhe, infermieri, autisti, dipendenti dell’amministrazione e semplici volontari partono nella loro opera quotidiana di aiuto. Sul tavolo delle assistenti sociali c’è già un lungo elenco di chiamate da sbrigare.
«Sono alcuni degli oltre mille sos arrivati al nostro numero verde 800.777.888 - illustra Graziella Saracco, responsabile del piano - Il call center le registra e prepara la scheda di ogni soggetto per cui viene richiesto l’intervento. Quindi li richiamiamo uno per uno e definiamo il tipo di assistenza». E così il telefono squilla a casa di Rossella, 79 anni, che vive sola al Gallaratese (è la zona 8 quella da cui è pervenuto il maggior numero di richieste). La domestica starà via un mese e lei ha bisogno di qualcuno che faccia le pulizie. Vincenza, 85 anni, l’ultima volta è stata scippata e adesso ha paura di andare al supermercato. Riceverà la spesa a domicilio. E ancora, un figlio chiede l’aiuto di un infermiere per le iniezioni al papà novantenne. Una cartella piena di emergenze di questo genere. Claudia Borghi, assistente, compone uno dei numeri segnalati. «Pronto signora, come sta? Mi fa piacere. Volevo ricordarle che noi ci siamo, anche solo per fare due chiacchiere...». Quando si soffre di solitudine basta una voce. Al piano di sopra c’è la coda. Persone venute apposta per le «attività ricreative». «È un aspetto altrettanto importante - spiega la coordinatrice, Paola Rogai -. Gli anziani che rimangono in città hanno bisogno di altri servizi gratuiti come le gite, i cinema, il ballo, la seduta dal parrucchiere». E l’abbonamento in piscina. «L’anno scorso è venuta a chiedercelo pure una centenaria», racconta. Intanto Rosy R., 69 anni, si gode il ventilatore appena donatole: «Mi servirà a sopportare l’afa di questi giorni».
Alle 11 in punto Carlo Cremonesi si presenta sulla porta per il giro di consegna dei pasti caldi. A 75 anni è un volontario dell’Opera San Francesco - una delle 12 cooperative coinvolte - e darà il suo contributo a recapitare i 230 vassoi previsti per la giornata, che si aggiungono ai 1.700 del servizio ordinario. Ad agosto ne saranno distribuiti circa 2.300, in totale. Assieme a Carlo c’è Sara, 11 anni, «orgogliosa» del nonno.
Zona Moscova. La prima a ricevere visita e pranzo è Carla R., 98 anni. Da quando non è più autosufficiente a lei ci pensa il Comune. Ringrazia e si commuove, ma dopo un po’ mostra un sorriso da ragazza. Elisa T., nell’appartamento in cima ad uno stabile di ringhiera, tiene già la porta aperta in attesa del suo «angelo». Oltre al latte controlla che ci sia anche il giornale. Maria Rosa B., 73 anni, respira con l’aiuto di una macchina. È uscita dall’ospedale venerdì nel pieno dell’ondata di calore.

«Almeno lì c’era l’aria condizionata», scherza.
«Missione compiuta», dice Carlo. Per oggi ha finito. L’anno scorso, a settembre, le sue amiche per salutarlo e dirgli grazie hanno voluto baciarlo. «Ma non ditelo a mia moglie che è gelosa!».

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