Restare nella propria casa aggiungendo quella stanza in più che mancava. O allargare il salotto, come sognava il marito da anni per poter guardare in santa pace la partita e, per par condicio, fare il bagno degli ospiti, per esaudire il desiderio della moglie.
Da oggi è possibile, grazie allentrata in vigore del Piano casa, approvato dalla Regione Lazio con la legge 21 dell11 agosto 2009. Si tratta di unoccasione da non perdere perché offre importanti opportunità ai proprietari degli immobili. Se ne parlava da tempo e finalmente è realtà. «In deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici ed edilizi comunali vigenti - spiega larchitetto Paolo Pietrolucci, presidente della Confedilizia di Roma e del Lazio - sono consentiti, previa acquisizione del titolo abitativo, interventi di ampliamento del 20 per cento per gli edifici residenziali di superficie non superiore ai circa 350 metri quadrati e del 10 per quelli non residenziali non superiori ai mille metri quadrati, purché venga mantenuta la destinazione duso per almeno 10 anni e gli interventi siano subordinati allinstallazione dei sistemi di abbattimento degli inquinanti, al risparmio energetico, allutilizzo di materiali e procedure innovative». Naturalmente dal Piano sono esclusi i locali e le abitazioni che si trovano nei centri storici.
«Inoltre sono consentiti lavori di recupero degli edifici residenziali esistenti - prosegue Pietrolucci - e sostituzione edilizia con demolizione e ricostruzione degli stabili per almeno il 75 per cento. E in questultimo caso, è concesso lampliamento del 35 per cento della superficie già esistente. Via libera anche al riutilizzo a uso residenziale dei sottotetti».
Gli interventi previsti, secondo Confedilizia, se ben utilizzati possono essere unoccasione per avviare la riqualificazione delle aree urbane degradate e per riaffermare il primato del migliore utilizzo del patrimonio edilizio esistente rispetto allincalzare di nuove costruzioni e allo spreco del territorio.
«Però affinché i cittadini interessati al Piano possano con facilità e sicurezza valutare le proprie convenienze a intraprendere uno degli interventi consentiti - aggiunge Pietrolucci - è necessario che i Comuni indichino con tempestività dove tali opere siano possibili, dove siano escluse, quali autorizzazioni occorrano, quali siano gli eventuali oneri a carico dei richiedenti.
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