RomaLa consultazione sarà ampia: con le Regioni, con tutti i partiti della maggioranza. Tra una settimana si tornerà al tavolo del Consiglio dei ministri e lì potrebbe essere posta la firma definitiva al piano casa. Con la via più veloce determinata dallurgenza della crisi economica: un decreto legge. La riunione interministeriale di ieri è stata una fumata nera: il rilancio delledilizia nazionale che prevede aumenti di volumetria è rinviato, ma solo di pochi giorni. E la discussione, a detta dei presenti, è stata molto utile per porre le basi della «filosofia» che sorreggerà il testo definitivo.
Testo che conterrà molte indicazioni in chiave ambientalista emerse ieri e che verrà sottoposto alle Regioni. La Lega si riserva di leggerlo nella sua versione più aggiornata prima di dare il suo sì definitivo. Ma le premesse sembrano buone: «Ci siamo fatti spiegare bene - ha chiarito Umberto Bossi -. Il piano riguarda solo la possibilità di allargare case già costruite per chi ha bisogno. Mi pare un passaggio positivo. E che non riguarda chi ha costruito case abusivamente».
Questo è stato sottolineato più volte ieri, con Silvio Berlusconi che si è assunto il ruolo di descrivere ai suoi ministri i contenuti del piano straordinario, una legge «finalizzata - si legge nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi - ad un rilancio dellattività edilizia e del tessuto urbanistico, nonché ad un incisivo miglioramento e rinnovamento del patrimonio edilizio». Si potrà ampliare quindi case già esistenti, ma il testo in preparazione conterrà ampie rassicurazioni sulla lotta allabusivismo e la tutela del patrimonio artistico e ambientale. Oltre che dalla Lega, anche da Alleanza Nazionale sono arrivati segnali di accordo. È stato anzi proprio un ministro di An, Altero Matteoli, a confermare lipotesi della decretazione durgenza: «Cè stato un confronto sulle linee guida e credo si vada verso il decreto». Il ministro delle Politiche comunitarie Andrea Ronchi spiega al Giornale: «Siamo totalmente daccordo.
Il piano casa
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