Il piano dei rifiuti è in alto mare Ma non c’è più tempo

(...) e trovare una soluzione, lascia in eredità al suo successore solo una scelta, quella del gassificatore, e un progetto abbozzato che è ancora lontano non solo dall’essere completo, ma anche dall’aver superato le valutazioni della Regione.
Secondo l’assessore comunale Carlo Senesi la decisione sul gassificatore è al «punto di non ritorno». Peccato che giusto nel 2006, il predecessore della Vincenzi, il sindaco Giuseppe Pericu, aveva detto più o meno la stessa cosa, ma a proposito del termovalorizzatore, che è tutto un altro impianto. «La decisione di dare vita a un termovalorizzatore è già stata presa e su questo non si può più tornare indietro», aveva detto. Anche in quel caso molto denaro pubblico è stato speso per riunire tecnici, saggi e quant’altri specialisti che dovevano indicare la giusta strada. Marta Vincenzi è tornata indietro. Ha rifatto tutto daccapo. Altro tempo è passato. E Genova non ha né l’inceneritore né il gassificatore.
Ora il candidato sindaco del centrosinistra Marco Doria annuncia di voler puntare sulla differenziata, ma storce il naso sul gassificatore e simili. A Pierluigi Vinai, espressione del centrodestra, il gassificatore non piace, e punta a un termovalorizzatore modello viennese.
Tutto da rifare, dunque? È possibile. E nel frattempo Scarpino lievita. E la questione non riguarda solo la città di Genova, ma tutta la Provincia. «È la seconda discarica a cielo aperto più grande d’Italia e l’impatto sul nostro territorio è come una bomba a orologeria già innescata - spiega il consigliere provinciale Massimo Pernigotti di Liguria Moderata - il piano provinciale dei rifiuti approvato da Palazzo Spinola nel 2003 sempre con il presidente Repetto che ha governato per due legislature risulta ad oggi ampiamente disatteso. E secondo l’ultima delibera di ampliamento della discarica di Scarpino per oltre 3 milioni di metri cubi fatto nel 2010, entro giugno 2012 dovrebbero essere realizzati gli impianti di compostaggio, mentre entro dicembre 2013 l’impianto di trattamento finale. Ma siamo ben lungi».
E gassificatore a parte, Pernigotti fa notare anche la questione compostaggio. «Non è stato ancora realizzato alcun impianto per la trasformazione in energia della frazione umida e non verrà realizzato nelle date stabilite dalle varie delibere», dice il consigliere di Liguria Moderata, e lo stesso Senesi ammette che «l’impianto per il trattamento dell’umido e la sua trasformazione in biogas verrà realizzato entro due anni».
Addirittura non c’è accordo nemmeno sulla dislocazione dei siti per il compostaggio che secondo il piano provinciale dei rifiuti dovrebbero essere sei in tutta la Provincia «funzionanti entro giugno 2012». «Qualche mese fa l’assessore provinciale Sciortino ha annunciato a mezzo stampa quali dovrebbero essere i siti e varie comunità locali si sono mobilitate per dire no», continua Pernigotti.

Alla fine resta in auge solo Scarpino, dove peraltro vengono conferiti anche rifiuti da altre regioni, che pagano Amiu per questo. «L’assessore ha detto che ciò serve per pagare gli stipendi ai dipendenti» conclude Pernigotti. Ma questa è un’altra storia che ci puzza.

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