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Piano sicurezza: ecco i soldati  nelle città

Tremila militari saranno impiegati per la vigilanza di obiettivi sensibili, il controllo dei Centri immigrati e le pattuglie miste in nove città. La Russa: "Ad aver paura di questa iniziativa sono i ladri, banditi, stupratori e anche qualche post sessantottino che vede nella divisa qualcosa di negativo"

Piano sicurezza: ecco 
i soldati  nelle città

Roma - E' operativo da oggi, per la durata di sei mesi, il piano-sicurezza per l’impiego di 3mila militari nelle città italiane. Mille soldati saranno impiegati per la vigilanza di obiettivi sensibili (51 a Roma, 20 a Milano e 1 a Napoli); mille per il controllo dei Centri immigrati (a Lampedusa e in altre città o province) e mille per le pattuglie miste in 9 città (Bari, Catania, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Verona).

L'equipaggiamento dei militari Per quanto riguarda l’equipaggiamento, i militari in pattuglia - provenienti da tutte le Forze armate, ma in gran parte dall’Esercito - hanno l’uniforme d’ordinanza estiva, composta da pantaloni e camicia a maniche corte, e sono armati di pistola; quelli a presidio degli obiettivi sensibili e dei centri immigrati, invece, hanno mimetica e fucile. I soldati, che hanno ricevuto un addestramento specifico, avranno lo status di agente di pubblica sicurezza, ma non di agente di polizia giudiziaria: potranno identificare e perquisire, ma non arrestare, se non in caso di flagranza. L’attuazione del piano costa alle casse dello Stato 31,2 milioni nel 2008 e altrettanti nel 2009.

Roma A Roma 405 militari sono in servizio dalle 7 di oggi per presidiare 19 ambasciate - che da lunedì prossimo diventeranno 30 - e altri obiettivi sensibili, per pattugliare le strade della capitale e vigilare fuori dai centri per immigrati. I militari - granatieri di Sardegna, lancieri di Montebello, e uomini della Folgore - stanno effettuando pattugliamenti nella stazione Anagnina, Saxa Rubra, Labaro, Tor di Quinto, Ponte delle Valli e Mattia Battistini e all’esterno del Cpt di Ponte Galeria, secondo quanto riferito dalla Prefettura della capitale. Non sono previsti invece pattugliamenti nel centro storico. Il numero dei militari impegnati nella capitale salirà da lunedì prossimo a 1.052.

Milano Sono 174 militari sono impegnati in presidi fissi tra l’altro a piazza del Duomo, al consolato americano e a quello cinese. Pattugliamenti invece in altre zone della città come il quartiere Baggio, la zona della stazione Centrale e viale Padova. Secondo quanto riferito dalla Prefettura milanese, i militari impegnati in città fanno parte del Genio guastatori di Milano, della Brigata "Ariete" di Pordenone e del Reggimento artiglieria a cavallo di Milano. "Giovedì arriveranno altri soldati destinati al presidio di via Corelli mentre da lunedì prossimo saremo a pieno regime con 424 militari, il numero destinato a Milano", ha spiegato una funzionaria della prefettura.

Napoli Sono 179 complessivamente i militari che verranno impegnatiall'ombra del Vesuvio. Dalle 7 di oggi oltre una decina stanno affiancando tre pattuglie - di carabinieri, polizia e guardia di finanza - al Vomero, al molo Beverello e in piazza del plebiscito mentre altri stanno presidiando il consolato americano.

Torino A Torino, da oggi una ventina di militari - il cui numero a pieno regime raggiungerà circa 80 unità - sta pattugliando la zona della parco Stura, secondo la Prefettura, mentre un altro gruppo è in servizio davanti alla struttura per immigrati della città. Su un totale di 3.000 militari un terzo pattuglierà le strade di nove città italiane - Roma, Milano, Napoli, Catania, Bari, Torino, Palermo, Verona e Padova.

Centri per immigrati Altri 1.000 soldati vigileranno all’esterno dei centri per immigrati nelle province di Agrigento, Bari, Bologna, Brindisi, Cagliari, Caltanisetta, Catanzaro, Crotone, Foggia, Gorizia, Milano, Modena, Roma, Siracusa, Torino e Trapani. I restanti proteggeranno siti e obiettivi sensibili a Roma, Milano e Napoli.

La Russa: "Nessuna militarizzazione" L’arrivo di tremila militari nelle città italiane "non ha la pretesa di essere una soluzione risolutiva ma è un passo che va nella giusta direzione, dando ai cittadini una percezione di maggiore sicurezza", ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa, intervistato da Sky Tg24, durante la sua visita a Milano. La Russa ha ricordato che solo nella zona centrale del capoluogo lombardo "sono state nove le donne che hanno denunciato uno stupro, basti pensare che in alcune zone non esiste nessun servizio di pattugliamento a piedi: ora agenti, carabinieri e uomini delle forze armate daranno le risposte che i cittadini vogliono". Ad avere paura di questa iniziativa, ha rilanciato La Russa, "sono ladri, banditi, stupratori e anche qualche post sessantottino che vede nella divisa qualcosa di negativo come chi gridava a quei tempi 'basco nero, il tuo posto è il cimitero', ma si tratta di una sparuta minoranza".

La Russa ha sottolineato che "non c’è militarizzazione delle città, ci sono uomini in divisa che non solo non fanno paura a cittadini ma che la gente accoglie con grande affetto e simpatia". Un’iniziativa di facciata? "Se ci sono altre proposte non di facciata che ce le dicano - ha continuato La Russa - la sinistra considera propaganda ogni cosa che attiene alla sicurezza".

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