Il piano del territorio blindato promuove il tunnel per l’Expo

Mappa di nuovi servizi per 14 miliardi. Tra le regole: grossisti via da Sarpi La Moratti impegna Pdl e Lega a non presentare emendamenti in aula. Guarda il piano integrale

Il piano del territorio blindato promuove il tunnel per l’Expo

Sarà un documento «blindato». Oggi la giunta approva il piano di governo del territorio, che manderà in pensione il un piano regolatore di oltre vent’anni fa. Ma già ieri in un vertice con capigruppo e capidelegazione di maggioranza il sindaco Letizia Moratti ha chiesto di evitare battaglie in aula. No alle piogge di emendamenti, chi ha qualcosa da dire, lo faccia nell’anno di tempo che ci sarà a disposizione dopo l’approvazione della delibera in aula - la discussione inizierà i primi di dicembre, l’ok dovrebbe arrivare entro Natale (ma nessuna tragedia se slitterà a gennaio/febbraio) - per le osservazioni della città. Ed è chiaro che se ci saranno mal di pancia verranno risolti ai tavoli politici. Ma si corre per arrivare al più presto a un piano delle regole urbanistiche della città più aggiornato ai bisogni, che con il vecchio piano regolatore non possono trovare una soluzione. Qualche esempio? Basta dare un occhio al piano delle regole e a quello dei servizi, allegati al documento principale. E che affrontato, tanto per dire, la questione del traffico all’ingrosso che tiene in balia da anni i residenti a Chinatown. Fatte le regole bisognerà farle rispettare, ovvio: ma intanto è nero su bianco che i grossisti saranno ammessi «esclusivamente nelle aree di nuova rilevanza urbana», e via Sarpi e dintorni non rientrano nella categoria. Tra le novità: negli interventi di nuova costruzione e ristrutturazione, il Comune «scambia» un surplus degli indici con l’uso di edilizia eco-sostenibile (se il livello di risparmio energetico è massimo, la maggiorazione arriva al 15%).
Nel piano dei servizi si fa l’elenco delle criticità quartiere per quartiere. Ecopass, se non compare tra gli sviluppi, certamente viene citato tra i problemi: ai giardini di Porta Venezia o San Vittore ad esempio, dove «la congestione del traffico è dovuta all’entrata in vigore del ticket». Ma il pgt a regime - che porterà la popolazione, si ipotizza, da 1,2 a 1,7 milioni di residenti nel 2030 - porterà a un totale di 4,5 milioni di mq di nuove aree a servizi, ossia 360 ettari (pari a 910 campi da calcio): 250 sono di spazi aperti di uso pubblico, compreso il verde, i restanti 200 destinati alle nuove infrastrutture di trasporto pubblico e privato. A regime, ogni cittadino avrà 39 mq di spazi destinati ai servizi (oggi sono 29). E tra le opere, viene confermato anche il tunnel Expo-Certosa-Garibaldi-Forlanini: il costo intero dell’opera è di 1,4 miliardi, ottocento milioni quelli da stanziare.
Il Comune fa un dettagliato calcolo dei costi del Piano dei servizi. Dalla commercializzazione dei diritti edificatori di proprietà, potrebbero arrivare in cassa 857,9 milioni di euro, circa 3 miliardi invece dagli oneri di urbanizzazione e 2,6 da finanziamenti per le infrastrutture. Ma il saldo è in «rosso» per 7,7 miliardi. I costi per la realizzazione dei servizi messi nel «libro» del pgt ammontano a 14,3 miliardi.

Assente (giustificato) al vertice di ieri il capogruppo della Lega Matteo Salvini, che si era battuto per la tutela del verde intorno a San Siro: «Se gli accordi saranno rispettai, non avremo motivi per ostacolare il percorso del pgt in aula».

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