(...) con i sottosegretari alla semplificazione normativa Francesco Belsito e al ministero delleconomia Sonia Viale, il sindaco Marta Vincenzi e larcivescovo di Genova Angelo Bagnasco. Ma saranno undici giorni anche per vivere unesperienza sensoriale a 360°, riempiendosi gli occhi di colori, sentendo sulle dita il profumo dellelicriso o del geranio selvatico. Non a caso il filo rosso di questa decima edizione è la biodiversità e la sostenibilità, il rapporto quotidiano delluomo con la natura: «Il fiore che unisce» dice il claim della kermesse.
Il viaggio nelluniverso di Euroflora inizia sotto un pergolato di Rhyncospermum, una volta verde che attraversa un prato di ventimila gazanie rosse, gialle e arancio fino al padiglione S. Il primo impatto sulle due ali è con il deserto, con i profumi del deserto. Sulla destra un pezzo di Gallura con pietre di granito, i prati con le orchidee selvatiche e le rocce. E poi ulivi, unesplosione di bougainivillee, limoni, rose, felci e alberi da giardino, in mezzo a cascate dacqua. Qui nel grande padiglione circolare, oltre al deserto, sono stati ricostruiti sono altri quattro biotipi: la macchia mediterraneo, il lago, la foresta tropicale e la natura guidata. In centro, lambiente lacustre ospita il Belgio con azalee di tutti i colori. Poco più avanti gli orti botanici dedicati ai bambini per iniziare a introdurli alle nozioni del mondo delle piante. Una sezione in cui è possibile leggere la storia sui tronchi degli alberi che nei tronchi portano i segni della scoperta dellAmerica, dellUnità dItalia e della Liberazione. E poi, laiuola a «luci rosse» per illustrare ai visitatore il sistema di riproduzione dei vegetali e lallestimento del Comune di Genova che ha già comprato le piante che poi verranno rimesse nei parchi, le rose nel roseto di Nervi e molte altre. Alla sinistra invece, il colpo docchio è su unarea tutta dedicata ad una commistione di natura e architettura.
Basta salire un piano di scale per tuffarsi nellOriente con i bonsai ambientati in giardini zen. Una raccomandazione: prima di lasciare il padiglione C ricordatevi di scrivere un vostro messaggio e di appenderlo allalbero dei desideri che troverete sul lato destro verso luscita. Lusanza viene dagli alberi della preghiera del Nepal e del Tibet, dove i messaggi dei fedeli vengono legati ai rami nelle convinzione che il vento porti le parole verso il cielo. E quindi, fatevi ispirare.
Dunque il padiglione B, lanima di Euroflora e il cuore della creatività. Per arrivarci bisogna percorrere un corridoio di cipressi e ligustrum a forma di delfino realizzati dalla Regione Toscana e di fronte al mare sul balcone di Jean Nouvel, una balaustra piena di gerani rossi. Mille e cinquecento per lesattezza, per 240 metri di lunghezza, il più lungo del mondo. Allinterno, un percorso di fontane fa da spartiacque tra grandi spazi a giardino, dal bosco toscano alle tipicità dei territori piemontesi e lombardi. Qui, al pianterreno, i vivai Romanelli, pugliesi, hanno portato l«olivo gemello», la pianta più vecchia di Euroflora che ha duemila anni di vita e appartiene ai primi esemplari importati in Puglia dagli antichi Greci.
Al piano superiore cè lallestimento della Liguria con le piante grasse della Riviera dei fiori, quelle aromatiche, le margherite e le altre piante in vaso di Albenga e della provincia di Savona, alberi da frutto e orchidee di Genova e La Spezia. Poi fiori recisi, anemoni, garofani, rose, strelitzie. E i ranuncoli «pon pon», un regalo della Riviera Ligure nato da una clonazione. Stelo robusto, un fiore rotondo che richiama i pon pon di lana, la nuova linea è stata creata in laboratorio grazie a un protocollo tra listituto regionale per la floricoltura di Sanremo e lazienda Biancheri Creations di Camporosso. «La clonazione è iniziata dieci anni fa - spiega la biologa Margherita Beruto dellistituto regionale per la floricoltura di Sanremo -, lidea era quella di creare una varietà di ranuncoli che non cera». E così è stato con tanto di laboratori, guanti bianchi e un risultato che allasta dei fiori costa 15/35 euro a stelo, al privato poi il prezzo scende a 2 euro.
Ma il padiglione B è anche quello dello «slow gardening», un altro spazio dedicato alla Sardegna dove è stato riprodotto un giardino che rispetti i ritmi della natura e del tempo. E quindi niente fiori di questa stagione, ma solo un profumo fortissimo di macchia mediterranea con lelicriso, la salvia e altre piante aromatiche. La fertilità delle terra è rappresentata da uninstallazione realizzata da Giuseppe Carta «Lasino argentato», segno del risveglio della natura che raglia. Ancora un giro allesterno del padiglione B con larea dedicata ai giovani progettisti in concorso per i progetti sul tema orti e giardini. Infine il padiglione C, quello dedicato alla storia con le stanze del Risorgimento: la sala dei Mille con un mare di ortensie a ricordare il viaggio da Quarto. La sala dellitaliano dove i cipressi rimandano alle origini della nostra lingua e delle cornici di geranei tricolori come simbolo di una pianta che cresce dal Trentino a Marsala. Quindi la sala delle donne, le figure femminili che hanno fatto il Risorgimento: Anita Garibaldi, Virginia Oldoini, Eleonora Duse, Tonina Marinelli. E infine quella della musica per ricordare i grandi compositori italiani.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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