Chiusura di seduta in calo per la Borsa valori che riesce comunque nel finale a migliorare di qualche punto rispetto ai minimi. L'indice Ftse Mib segna un -1,28%, a 20.395 punti, l'All Share a -1,22%, trascinati dalla debolezza dei titoli bancari. Per Piazza Affari dunque una giornata negativa, in linea con tutti gli altri mercati. Anche Wall Street nel pomeriggio è apparsa condizionata dalla debolezza del settore bancario, per cui sembrano tornati i dubbi degli investitori. È bastato un articolo del Wall Street Journal, in cui si sostiene che negli stress test europei sarebbe stato sottostimato nelle valutazioni di bilancio il debito potenzialmente rischioso nel portafoglio di alcuni istituti. In ripresa gli scambi, a 2,5 milioni di euro di controvalore. Tra le banche Unicredit cede il 2,44% (domani il Comitato governance dopo la crescita dei libici nell'azionariato), Mediobanca -2,38%, Monte Paschi -2,10%, Bpm -2,25%, Intesa -1,98%. Tra gli assicurativi Generali perde l'1,68%, con un report negativo di Banca Akros, mentre Fonsai, premiata dalla stessa banca d'affari, chiude con un +0,51%. Negativa Fiat (2,48%), con Nomura che ha ridotto il giudizio sul titolo; Exor a sua volta perde il 2,22%. Bene invece Ansaldo, con uno spunto del +3,36% conseguente all'ottimismo degli investitori per le possibili ricadute sulla società del corposo piano di investimenti per infrastrutture di trasporto, in particolare ferroviarie. Giù i media, con L'Espresso -3,36%. Tengono le tlc e gli energetici difensivi: Eni a -0,73%, Enel -0,83%. Tra le altre blue chips, Risanamento +1,12% dopo la semestrale, per Dada balzo del 10,07% dopo che Rcs ha confermato di valutare la valorizzazione della controllata, pur non avendo ancora preso decisioni su un eventuale delisting.
Le Borse estere. Chiusura in calo per le principali Borse europee.
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