A Piazza Affari una seduta difficile, condizionata da più temi che si sono intrecciati in una spirale negativa. Per l'Europa, forte incertezza sull'Irlanda e i possibili sviluppi della vicenda, e attesa per le decisioni dei ministri dell'Eurogruppo, riunitisi nel pomeriggio. Sul fronte Asia vacillano le certezze cinesi, si teme una politica monetaria più restrittiva, mentre nessun aiuto è venuto da Wall Street, pure in netto ribasso, risentendo del dato sui prezzi alla produzione. In chiusura, l'indice Ftse Mib segna un -2,05% a 20.563 punti, All Share a -2,09%. Scambi su buoni livelli, a 3,3 miliardi di euro. Pesantissima Lottomatica, che cede il 9,52% dopo la trimestrale negativa, con perdite nel terzo trimestre e utile dimezzato nei nove mesi, e la cessione di una quota del Gratta e vinci a Unicredit, mentre già sono arrivati i primi report negativi degli analisti. Male Mediaset (-4,57%) con l'aggravamento della crisi politica, ma in sintonia oggi sono tutti i media, con Mondadori -4,69%, Rcs -2,92% e L'Espresso -4,77%, TI Media -5,04%. In campo finanziario, tra le banche debole Bpm con il -4,89%, Banco Popolare (-2,48%) risente di un report negativo, Unicredit -1,89%, Intesa -1,16%. Nell'energia Eni cede l'1,77%, Enel l'1,36%, Saipem il 3,49%. Tenaris accusa un -5,36%, Terna tiene chiudendo sulla parità. Il finale tutto all'insegna del ribasso coinvolge anche Fiat (-2,02%) trattata al rialzo per buona parte della seduta sulle attese per le operazioni straordinarie rese note da Morgan Stanley ieri; intanto sono negativi i dati sulle immatricolazioni di ottobre in Europa, ed Exor (-0,92%) pur premiata da Goldman Sachs. Netto calo per Bulgari (-4,92%), sale Campari (+0,22%).
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