Chiusura di seduta in forte ribasso: l'indice Ftse Mib segna una perdita del 3,32%, a 20.532 punti, mentre l'All Share cede il 3,18%. Per Piazza Affari una giornata molto negativa, per l'accumularsi di fattori che hanno avuto impatto sul mercato. Il peggioramento del caso Grecia, e i dubbi sulla possibilità di gestire la crisi debitoria, hanno influenzato tutti i listini europei. A trainare i ribassi sono i bancari e, di conseguenza, la perdita maggiore la registra Piazza Affari, dove tale comparto ha un peso maggiore sui listini. Sulla nostra Borsa ha pesato anche il fattore dividendi, che secondo i calcoli avrebbe inciso sull'indice per l'1,9%, mentre minore impatto invece sarebbe venuto dall'outlook negativo per l'Italia comunicato sabato da Standard & Poor's. Intesa cede il 2,81% nel primo giorno di avvio dell'operazione sul capitale, nonostante sul titolo vi sia un report favorevole di Nomura che aumenta il target price. Tra i bancari male Bpm (-1,97%) e Ubi (-1,79%), meglio Banco Popolare (-0,49%). Nell'energia Eni cede il 2,11%; in giornata è stata annunciata l'acquisizione dei diritti per un bacino petrolifero in Indonesia. Saipem perde l'1,84%, Enel lo 0,77%, tengono i difensivi Snam e Terna. Giù Telecom (-1,57%), Autogrill, Impregilo. Ribasso collettivo per il Lingotto, con Fiat -3,38%, Fiat Industrial il 3,14% ed Exor il 2,90%. Giù il lusso, con il picco di Geox a -3,18%, deboli i media a parte Rcs (+0,59%). Parmalat invariata a 2,602 euro, sulla soglia dei 2,6 euro dell'Opa che ha preso il via oggi, con termine l'8 luglio. Tra i titoli minori, Lazio a -5,69% dopo l'esclusione dalla Champions League.
Le Borse estere. Le Borse europee chiudono in forte calo per l'aggravarsi dei timori per la crisi del debito europea.
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