Economia

Piazza Affari in rosso: precipitano Tiscali e Fiat

Si ampliano i ribassi sulle Borse del Vecchio Continente. L’indice Dj Stoxx 600 in perdita dell’1,82%. A piazza Affari affonda il titolo del Lingotto che ieri ha confermato il debito in crescita. Berlusconi: "Vareremo un piano per l'auto in difficoltà"

Piazza Affari in rosso: precipitano Tiscali e Fiat

Milano - Si ampliano i ribassi sulle Borse europee, con l’indice Dj Stoxx 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio Continente, in perdita dell’1,82 per cento. Pesanti le piazze finanziarie di Parigi, Francoforte e Milano e Madrid, mentre Londra al momento contiene il ribasso al di sotto dei due punti percentuali nonostante dati economici molto preoccupanti che confermano la recessione. Il prodotto interno lordo inglese nell’ultimo quadrimestre del 2008 è infatti sceso dell’1,5% rispetto ai quattro mesi precedenti, facendo peggio di quanto previsto dagli economisti e accusando il peggior calo dal 1980 a oggi.

Europa a picco Borse europee in ribasso a fine mattina con Francoforte che cede il 2,16%. In calo anche Amstedam (-2,15%), Parigi (-1,95%), Londra (-1,59%), Madrid (-1,17%) e Zurigo (-1,05%). Tra i settori più colpiti dalle vendite, spicca ancora l’assicurativo, con i titoli italiani di Fondiaria Sai (-8,94%) e Unipol (-8,94%) a guidare i ribassi. Male anche Ing (-8-87%) e Allianz (-7,03%). Cali diffusi anche tra i gruppi delle materie prime non petrolifere, mentre viaggia in chiaroscuro il comparto bancario: Bnp Paribas e Societè generale perdono rispettivamente il 7,97% e il 6,69%, Commerzbank guadagna il 3,43%. Nel comparto dell’auto, Fiat guida i ribassi con un calo del 7,56%, ma sono chiaramente negativi anche i titoli di Bmw (-4,24%), Daimler (-3,80%) e Renault (-3,12%). Più contenuta la discesa di Volkswagen, limata dello 0,80%. 

Piazza Affari in forte calo Ancora una seduta pesante per Piazza Affari che conferma l’intonazione negativa della vigilia risentendo della debolezza dei mercati asiatici e statunitensi. Sempre concentrata sul comparto finanziario, l’attenzione del mercato si è spostata dai bancari agli assicurativi il cui indice in Europa cede oltre il 6% tra preoccupazioni diffuse per possibili svalutazioni sui portafogli titoli. In calo del 3% circa lo Stoxx bancario. Alle 11,30 l’indice S&P/Mib e il Mibtel scendono del 2,5% circa. L’All Star del 2,3%. "Il tono è dettato ancora dagli eventi di ieri, cui si sono aggiunti Tokyo e gli Stati Uniti. L’apertura è stata drammaticamente negativa e nessuno sembra in grado di sottrarsi al calo", commenta un trader. "Tra l’altro, cosa insolita di questi tempi, i flussi sono significativi". In tarda mattinata volumi complessivi superiori ai 630 milioni. Mentre Generali limita il calo al 3,6%, Fondiaria scivola in fondo al listino principale con un tonfo del 12% dopo un’asta di volatilità per eccesso di ribasso. "In attesa dei risultati si temono sorprese negative, specie dal lato financial", commenta un trader. Un altro operatore parla di possibili svalutazioni. Volumi a 1,8 volte la media giornaliera. In controtendenza Unipol che si sottrae alla lettera con un +1,4%. Resta in asta di volatilità invece il titolo Tiscali indicato in ribasso del 16% dopo il -18% di ieri in scia al taglio di target a 0,15 euro da parte di Citigroup. "Per gli spunti negativi su Tiscali c’è solo l’imbarazzo della scelta", commenta un trader. In attesa della presentazione del piano industriale, il titolo aveva sofferto nei giorni scorsi per la prospettiva di 250 esuberi per contenere i costi. Il mercato si interroga inoltre sulle sorti delle trattative per la cessione degli asset britannici. Sotto pressione L’Espresso (-7%) ed Rcs (-5%) dopo il downgrade a "SELL" da parte di Ubs. Rcs ha segnato nuovi minimi a 0,73 euro in calo del 10% circa. Per entrambi i titoli i volumi sono già pari alla media di un’intera seduta. In calo del 7,6% dopo il -14,6% di ieri, Fiat continua a risentire delle preoccupazioni destate dalle cifre sul quarto trimestre diffuse ieri.

Oggi sono arrivati i tagli di target price di Ing (4,4 da 6 euro, rating "hold"), Bernstein (5 da 9 euro, "market perform"), Deutsche Bank (6 da 12 euro, "hold").

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