Piazza Navona, ecco il dossier della polizia: "Le violenze scatenate dagli studenti rossi"

Il sottosegretario Nitto Palma sugli incidenti di Roma: "Le forze dell’ordine hanno agito con equilibrio". L'agente infiltrato nel Blocco? "Solo falsità". Di Pietro: "Bassezza mediatica"

Piazza Navona, ecco il dossier della polizia: 
"Le violenze scatenate dagli studenti rossi"

RomaNessuna «infiltrazione» da parte delle forze dell’ordine, nessun misterioso retroscena: gli incidenti in piazza Navona tra studenti sono stati innescati dalla sinistra antagonista, e la polizia ha gestito la situazione «seguendo criteri di equilibrio e prudenza».
A dirlo ieri in Aula a Montecitorio è stato il sottosegretario all’Interno Francesco Nitto Palma, durante l’informativa urgente del governo sugli incidenti di mercoledì. A innescare il violento confronto, aggiunge il sottosegretario, sono stati i giovani di sinistra, anche se i ragazzi di destra del «Blocco studentesco» erano armati di bastoni, occultati in un furgone. La dinamica viene ricostruita passo passo. Dall’arrivo in piazza dei due furgoni, quello degli studenti di sinistra e quello del «Blocco», cosa «consueta» nelle manifestazioni, dice l’esponente del governo. Verso le 11 di mattina, spiega Nitto Palma, «c’è stato un primo momento di tensione tra i ragazzi di Blocco studentesco e gli altri, che si lanciavano reciproche accuse di aggressione. Quelli del Blocco asserivano di essere stati circondati per essere estromessi dalla manifestazione, mentre quelli di estrema sinistra lamentavano l’aggressione di un ragazzo che sarebbe stato colpito alla testa da una cinghiata».

E su questo episodio, riferisce ancora l’esponente del governo, «risulta che all’ospedale Santo Spirito sono stati soccorsi un esponente della sinistra antagonista di 37 anni e un altro ragazzo di 25 che hanno riferito genericamente di essere stati aggrediti da parte di esponenti del Blocco e hanno evitato di sporgere denuncia». Lo scontro vero e proprio, poi, è avvenuto quando il camioncino con gli studenti del «blocco» si era rifiutato di abbandonare la piazza «nonostante i ripetuti inviti della polizia ad allontanarsi», continua Nitto Palma. E a quel punto sono arrivate «da corso Vittorio Emanuele II 4-500 persone dei collettivi universitari e della sinistra antagonista, alcuni dei quali indossanti caschi da motociclista, che invece che attestarsi nella piazza sono arrivati fin dove si trovava il gruppo di giovani di estrema destra».

Prima i «cori antifascisti», poi dal fronte della sinistra antagonista comincia un lancio di oggetti, «tra cui sedie, tavolini e bicchieri» contro i ragazzi del Blocco che, «in numero molto minore, si sono schierati con bastoni, mentre gli aderenti ai collettivi universitari avanzavano». E il presunto «poliziotto infiltrato» nelle fila dei ragazzi di destra, quello filmato mentre parla con gli agenti? Un bluff, spiega il sottosegretario: «Quel ragazzo è di Blocco studentesco, è stato portato in questura e identificato, e la sua posizione è ancora al vaglio degli inquirenti». Infine, quanto alla mancata presenza della polizia al momento dell’inizio degli scontri, per Nitto Palma era dovuta alla scelta strategica di non farsi vedere in piazza, dove gli studenti scandivano slogan contro le forze dell’ordine, proprio per evitare tensioni ulteriori.

La ricostruzione, però, solleva critiche sia nell’opposizione sia nella sinistra extraparlamentare, e anche tra i Collettivi studenteschi della Sapienza che annunciano una controinchiesta. Eppure la dinamica illustrata dal sottosegretario al Viminale ricalca quella raccontata ieri su Repubblica in un pezzo di retroscena sulle informative della questura. Dove si dà conto di quanto «documentato dai video degli scontri» con la carica che «parte dal settore degli studenti di sinistra coinvolgendo almeno 300 ragazzi». Niente da fare però. La rissa tra chi ha attaccato e chi si era portato dietro mazze e bastoni diventa, ovviamente, oggetto di polemica politica.

E la ricostruzione del governo, per gli esponenti di Pd, Rifondazione e Pdci, non solo è «inaccettabile» ma anche «scandalosa». Una «bassezza mediatica», sibila Di Pietro. Di altro avviso Francesco Storace, segretario della Destra, che chiede ora alle tv di scusarsi con i «giovani di destra che si sono difesi dall’aggressione».

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