Piazza della Vittoria «okkupata» dalle bande

Rifiuti abbandonati, bivacchi notturni, promiscuità: un quadro desolante che si è deteriorato con l’apertura dei cantieri del Bisagno

Piazza della Vittoria «okkupata» dalle bande

Luciano Gandini

In pieno centro città spadroneggiano indisturbati punkabbestia, senza fissa dimora, e gruppi, o forse sarebbe meglio dire bande, di giovani che fanno acrobazie con lo skate o a suon di hip hop. Accade in Piazza della Vittoria, a metà strada tra la stazione Brignole e il mare. Convivono realtà molto diverse tra loro che si contendono l'utilizzo della zona di giorno e di notte. Cominciamo dalla notte. Per chi esce di casa la mattina di presto o per chi va al lavoro in uno dei tantissimi uffici ospitati dai palazzi che si affacciano sulla piazza la pazienza ha superato i limiti di sopportazione. Escrementi di ogni genere o tipo, di cani o di esseri umani, sono disseminati un po' dappertutto nei porticati e nelle gallerie adorne di sculture. Alcuni, incuranti del freddo, ci dormono tutta la notte. Sacchi a pelo, cartoni, ripari di fortuna. Uno di loro si è infilato nelle scalette di un negozio sottoterra, «sexy shop di prossima apertura» si legge sull'insegna. Mentre dorme i suoi cagnolini si svegliano e fanno i loro bisognini tutt'intorno. E a poco sono serviti tutti i cancelli che sono stati installati nel corso degli anni: le inferriate, molto alte, purtroppo non impediscono che bottiglie o resti di cibo invadano gli atri dei condomini. Scene di evidente disagio sociale capitano sempre più spesso anche di giorno, chi si lascia andare ai propri bisogni, senza badare troppo a chi passa. E quando viene l'Amiu a pulire, solitamente finisce l'acqua prima di completare il lavoro. E bastano poche ore affinché tutto torni come prima. Cominciano a farci le spese anche le macchine parcheggiate. Sempre più frequenti, infatti, sono i vetri spaccati per arraffare l'arraffabile. È chiaro, infatti, che il tentativo non è quello di rubare la macchina, ma solo quello che si trova dentro. «Molti pacchetti natalizi - lamenta Stefano Garassino, che lavora in zona - non sono arrivati ai destinatari durante le ultime feste». Da questa situazione non sfugge nemmeno il maestoso monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale, firmato dall'architetto Marcello Piacentini, scolpito da Arturo Dazzi, Edoardo De Albertis e Francesco Messina, che campeggia al centro della piazza. Anche qui segni di vita vissuta, di bivacco, sono all'ordine del giorno. Sembra che si stato un vero e proprio party sotto le stelle: sono evidenti le bottiglie di birra infilate nelle colonne, una bottiglia di whisky circondata da bicchieri di carta, sacchetti e cartacce ovunque. Ci pensa poi il vento a sparpagliare tutto nelle aiuole intorno. E pazienza se nelle pareti della cripta sottostante l'arco sono incisi i nomi dei 4675 genovesi caduti durante il conflitto del '14-'18. Non sembrano interessare a molti.
Dalla notte al giorno cambia la situazione. Dando le spalle ai giardini della stazione a sinistra troviamo i ragazzi con lo skateboard, a destra quelli che ballano l'hip hop. E non è così causale incontrarli proprio qui. Basta dare un'occhiata al sito internet skatemap.it, cliccare sulla piantina dell'Italia e verificare che a Genova uno dei posti più adatti per lanciarsi in acrobazie spericolate con la tavola a quattro ruote è proprio qui. Riportiamo pari pari la descrizione pubblicata sul web, scritta in gergo decisamente da addetti ai lavori: «Ci sono dei vasi fatti a quarter alti non più di un metro, hanno una specie di coping da lip trix... Attenzione: non grinda... andateci con le ruote Grosse. Poco più in la set di gradini e gappone di 1,70 circa bello! è il ritrovo degli skater, di domenica ci sono tutti, non curb altini e pavimento liscissimo! Non so come si kiama il posto, ma nei giardini prima di piazza della Vittoria ci sono un bel po' di pankine senza schienale in ferro... grindano paura...». Anche gli skater, dunque, si lamentano del Comune, ma si accontentano e si danno appuntamento proprio qui. Chissà se i progettisti del mega parcheggio interrato avevano previsto questo particolare utilizzo delle prese di areazione della struttura. I segni di questo sport all'aria aperta si cominciano a vedere e i sampietrini saltati creano ormai dei grossi buchi. I portici del palazzo dell'Inps sono imbrattati in maniera vergognosa. E come se non bastassero gli skater, ci si mettono pure i rider, con le loro bici acrobatiche, anche se più raramente. A destra sembra di essere in pieno underground americano. Uno stereo, sempre a volume molto alto, che spara musica hip hop o breakdance e questi ragazzi che si esibiscono dando vita a veri e propri spettacoli. La filosofia del ghetto delle quattro «s» - strada, sogni e sudore uguale successo - caratterizza questi street dancers, ballerini di strada che si scontrano a colpi di break dance per il gusto della sfida. Ma ben pochi sono a conoscenza delle ultime tendenze in fatto di danza, preferiscono stare alla larga e passare piuttosto in mezzo alla strada che sotto i portici. In Piazza della Vittoria si può trovare veramente di tutto, peccato che questo tutto si scontri inevitabilmente con le condizioni di vivibilità e di tranquillità dei residenti e di chi ci lavora. I cantieri per la messa in sicurezza del Bisagno hanno creato ulteriori angoli bui, dove si può fare veramente quello che si vuole. C'è chi sopporta tutto, c'è chi non sopporta più niente, c'è chi la prende con filosofia e vorrebbe scegliere cosa. Un esercente della zona, Massimo Biscioni, propone di ritornare al picchetto che custodiva il fuoco sotto l'arco dei caduti.

Sono passati interi lustri da quando si è persa questa tradizione che «sarebbe molto bella, onorerebbe i caduti della prima guerra mondiale e darebbe un presidio importante ad una zona che sta perdendo sempre di più le condizioni di vivibilità».

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