«Picchiava i bimbi», maestra tenta suicidio

Casarile (Milano)Botte ma anche minacce e continue violenze psicologiche sui quindici piccolissimi alunni dell'asilo, bimbi di età compresa tra gli uno e i tre anni. Con queste accuse, con l’aggiunta di quella di sequestro di persona, due insegnanti del nido privato «Piccoli passi» di Casarile, al confine tra le province di Milano e Pavia, venerdì sera sono finite agli arresti domiciliari mentre la struttura è stata chiusa. Si tratta della direttrice, Roberta Bonazzoni, 33 anni e di una «maestra», Elena B. di 34. E ieri l'assistente non ha retto allo stress: ha tentato di togliersi la vita ingerendo alcuni farmaci e tagliandosi i polsi. È stata ricoverata in ospedale nel reparto di psichiatria.
Una storia cominciata per puro caso. Un'ex insegnante della struttura (retta 520 euro al mese più 90 per i pasti) incontra, al supermercato, dopo mesi che non li vedeva, i genitori di un bimbo che frequenta proprio quell'asilo. Tra la coppia e la donna c'è sempre stato un ottimo rapporto. E siccome si sono conosciuti proprio al nido, è su questo tema che si focalizza la conversazione. Ma, improvvisamente quanto inaspettatamente, i genitori si sentono dire: «Forse è meglio che cambiate asilo a vostro figlio. Perché lì succedono cose strane». La coppia si spaventa di fronte a quelle parole che hanno tutta l'aria di essere un'autentica confessione di chi non vedeva l'ora di poter parlare, libera ormai da vincoli con quella realtà. Già la mattina dopo i due varcano la soglia della caserma dei carabinieri più vicina: quella di Binasco. Scattano le indagini. Prima sotto forma di sopralluoghi, con militari in borghese sparsi attorno all’asilo. Poi si decide di piazzare quattro telecamere, nei punti più strategici della struttura.
Da lì le prove, definite dagli stessi investigatori «inequivocaboli».
Siamo allo scorso mese di gennaio. La situazione viene monitorata minuto per minuto. E porterà il sostituto procuratore della Repubblica di Pavia Roberto Valle a chiedere la doppia ordinanza di custodia cautelare parlando di «continue violenze fisiche e psicologiche». «I bambini- scrive- erano sottoposti a un evidente stato di soggezione nei confronti delle educatrici poiché continuamente minacciati di punizioni». Un vero e proprio inferno, insomma, secondo l’accusa, che durava almeno dai primi mesi del 2010. Finora non risulta che allegati al fascicolo della Procura ci siano referti medici che documentino colpi o ferite subite da bambini ma nulla esclude che il materiale possa arrivare nei prossimi giorni. Certo è, comunque, che già da oggi gli inquirenti inizieranno a sentire i genitori che, con fiducia, affidavano i loro piccoli a questa struttura privata che aveva aperto quattro anni fa.
Le due insegnanti hanno già nominato, in queste ore, i rispettivi legali di fiducia mentre, per loro, l'interrogatorio di garanzia è atteso per lunedì o martedì.
E ora molti genitori cominciano a spiegarsi il perché degli strani comportamenti dei loro bimbi. Alessia, 3 anni, da qualche tempo maltrattava le sue bambole, le bimbe come le chiama lei. Le prendeva per i piedi poi le sbatteva con la testa sul pavimento.

Filippo, 2 anni e mezzo, piangeva terrorizzato appena la mamma imboccava la strada dell’asilo. Chiara, 1 anno e mezzo, a Natale non voleva fare la foto di gruppo: aveva accettato solo quando le era stato concesso di stare lontano dalle sue maestre.

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