Piccola guida alla meditazione per diventare grandi cristiani

Piccola guida alla meditazione per diventare grandi cristiani

Ci sono momenti in cui ci si vorrebbe fermare. E pensare. Ma riordinare i pensieri non è sempre facile, l’introspezione dello spirito non va d’accordo con il frullatore in cui ci tuffiamo quotidianamente, tra lavoro, famiglia, impegni veri e indotti. E così anche una buona lettura fa la differenza. Tanto più se si tratta de «La musica del silenzio. Un viaggio attraverso le ore del giorno» di David Steindl-Rast e Sharon Lebell che ci arriva nella traduzione di Caterina Vercellotti grazie all’intuizione degli editori chiavaresi di Internòs. Intuizione, dicevamo, perché il libro ci accompagna attraverso le ore del giorno monastico grazie alla meditazione propostaci da David Steindl-Rest, austriaco del 1926, che emigrato con la famiglia negli States entra a far parte di una comunità benedettina di New York, di cui ora è il membro anziano. Dopo gli studi di filosofia e teologia fratel David è stato invitato dal suo abate a partecipare al dialogo tra buddisti e cristiani, incarico per cui ha ricevuto l’approvazione dal Vaticano nel 1967, nel 1975 ha ricevuto il Martin Buber Award per i suoi successi nella costruzione di ponti tra tradizioni religiose. Ha collaborato con lui per quest’opera Sharon Lebell, filosofa e musicista statunitense.
Diviso tra periodi di vita eremitica e giri di conferenze nei cinque continenti, fratel David è diventato oggi una figura eminente nel movimento House of Prayer (Casa della preghiera), che coinvolge 200mila religiosi tra Stati Uniti e Canada.
Ed è così che ripercorrendo le Ore della giornata monastica, scandite dalle diverse preghiere, si ritrova il senso perduto dell’attimo. In questo senso il volumetto, di piacevole lettura, è ben lungi dall’aver forma (e ci si consenta, «pesantezza») di saggio, sebbene veicoli contenuti di grande profondità, guidandoci a una meditazione facile e naturale. Che ci regalerà una grande pace interiore. Con semplicità si parla di angeli che magari non si sa dove dimorino, «ma ci appaiono quando meno ce lo aspettiamo... Possiamo sentire la carezza di un angelo nel tocco di una mano umana, o lo sguardo di un angelo negli occhi di un cane o di un gatto». Oltre all’imprevedibilità della comparsa degli angeli, parola che originariamente significava corriere a cavallo o messaggero, si parla di canto gregoriano, e delle «stagioni» del giorno, scandite dalle «Ore monastiche» che hanno un significato diverso dai sessanta minuti che tanto ci stressano. Dato che ogni momento della giornata ha una sua caratteristica, l’ora monastica è «più una presenza che una misura». La «Veglia», l’ora dell’oscurità, è la notte, ma anche il buio dello spirito. Che porta in sé anche il riscatto, il risveglio.
L’ora monastica delle «Lodi» ci trasporta dall’oscurità alla luce: la certezza che la vita è un dono e un’opportunità. Fratel David ci guida alla riconoscenza. Che è sempre valida anche di fronte al male che ci fa domandare: dov’è Dio? Ma che dovrebbe invece far chiederci «cosa posso fare io?».
Sorprenderà leggere che fratel David parla di ascetismo e di dieta, di bambini e di hobbies, di esperti di management, detti popolari e direttori d’orchestra, cucina e perdono. Tutto nelle 107 paginette di questa guida spirituale che - a nostro modestissimo parere - dovrebbe stare sul comodino di ognuno di noi. Perché è semplice e parla chiaro, al cuore. Risponde ai dubbi dell’animo, alle paure senza dogmatismi.
Infine, percorrendo le Ore monastiche, si arriva alla sera e al riposo. Con un invito a parlare ai nostri bambini accompagnandoli con canti e preghiere per prepararli alla notte.

Perché «l’eternità non è un tempo lunghissimo. L’eternità è l’opposto del tempo. È come disse Sant’Agostino, l’adesso che non passa».
«La musica del silenzio» di David Steindl-Rast e Sharon Lebell, Internòs edizioni, 107 pagine, 13 euro

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