Roma

Piccoli ambasciatori del Comune bloccati in aeroporto

Michela Giachetta

Non saranno ambasciatori di Roma in Tunisia. A quattro studenti extracomunitari di due scuole medie è stato detto «no», voi non potete partire assieme ai vostri compagni. I ragazzi avrebbero dovuto partecipare alla manifestazione itinerante Rassegna del Mare, che ha lo scopo di promuovere, a bordo di un’imbarcazione, convegni ed incontri sui temi del turismo e della tutela delle aree protette del Mediterraneo. Un viaggio in nave, iniziato venerdì scorso e che si concluderà martedì, con tappa a Malta e Tunisi, organizzato dalle associazioni «Mareamico» e «Le mille e una notte», con il sostegno dei ministeri dell’Ambiente e delle Politiche agricole e il patrocinio del consiglio comunale.
Alla presentazione dell’evento, il presidente dell’aula Giulio Cesare, Mirko Coratti, si era detto orgoglioso del fatto che «studenti della capitale potessero rappresentare Roma nel Mediterraneo», diventando così una sorta di ambasciatori della capitale in Tunisia. Ma venerdì scorso, il giorno in cui la nave è partita da Civitavecchia, quattro studenti extracomunitari sono stati fermati dall’autorità portuale, per un problema di permesso di soggiorno. I genitori di quei ragazzi, infatti, sono in attesa dell’ok di rinnovo del documento da parte dell’autorità competente. Hanno presentato domanda, ma non hanno ancora ricevuto risposta. Chi ha organizzato la Rassegna era a conoscenza del problema, tanto è vero che sono stati contatti il commissariato di zona e il Comune, perché si attivassero per permettere ai ragazzi di partire. «Si sono dimostrati disponibili - dichiara Lorenzo Bodo, che fa parte dell’associazione Le mille e una notte - Ma nessuno è riuscito a capire come fare per risolvere il problema».
Eppure, come ha sottolineato Coratti, «la presidenza del consiglio comunale ha scelto di dedicare, con il proprio patrocinio istituzionale, particolare attenzione a questa iniziativa, perché Roma fosse portatrice di una messaggio sano per la crescita delle future generazioni europee». Ma quell’attenzione per i 4 ragazzi protagonisti della vicenda non è stata sufficiente. Tutti gli organismi coinvolti, infatti, dalle associazioni al consiglio, hanno sì avvisato le insegnanti e i genitori del fatto che, senza il permesso di soggiorno rinnovato, i ragazzi potevano non partire. Non c’è stato nessuno però che abbia dato a quegli studenti la certezza del «no».
Quindi venerdì mattina, come gli altri 50 ragazzi, che poi si sono imbarcati, anche i 4 studenti si sono caricati le loro valigie, hanno salutato i genitori, preso il pullman che li ha portati a Civitavecchia. Lì, si sono messi in fila per il controllo dei documenti. Finché quel «no» è arrivato dall’autorità portuale: «Voi non potete partire, dovete tornare a Roma». Salutati i compagni, ripresi in mano i borsoni, sono stati costretti a fare marcia indietro. Assieme a loro, anche un’insegnante ha dovuto riprendere il pullman per riaccompagnare i ragazzi nella capitale.

Anche lei, come i suoi quattro studenti, non potrà essere ambasciatrice romana in Tunisia.

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