Piccoli passi verso il nucleare Adesso la rinascita industriale di Genova si decide a Washington

Piccoli passi verso il nucleare Adesso la rinascita industriale di Genova si decide a Washington

Ieri a Washington è avvenuto un fatto straordinario che ha messo le basi per la rinascita industriale di Genova e la Liguria. La firma dell'accordo di cooperazione sulle tecnologie nucleari tra il Ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola e il Segretario dell'Amministrazione Obama, il premio nobel Steven Chu segna un momento di svolta per la realizzazione di nuove centrali energetiche che usano la risorsa atomica. Ecco questo è un segnale formidabile della volontà del Governo di avviare la strategia di affrancamento dalla dipendenza degli idrocarburi (petrolio e gas) individuando nuovi strumenti per la realizzazione di energia pulita. Certo è un accordo di valenza strategica nazionale di ampio respiro ma non possiamo non vedere i vantaggi che esso porterà a Genova e alla Liguria e alle nostre aziende di punta nel settore dell'energia ovvero Ansaldo Nucleare e Ansaldo Energia. È ancora vivo il ricordo dello sciagurato referendum del 8 e 9 novembre ’87 che cancellò, sull'onda emotiva del disastro di Chernobyl, il programma nucleare italiano facendo venir meno anni di esperienze e di capacità acquisita dai nostri ricercatori ed ingegneri e vide la fine della Nira l'azienda del gruppo Ansaldo che molto prestigio aveva acquisito nel mondo.
Ebbene io sono certo, conoscendolo, che nella consapevolezza della serietà con cui il Ministro Claudio Scajola affronta i problemi dello sviluppo del Paese, nel firmare quel documento ha pensato alla Nuova Liguria che torna ad essere un punto di riferimento dello sviluppo tecnologico e apre infinite opportunità ai nostri giovani laureandi in ingegneria, non solo nucleare, ma anche all’indotto industriale che una iniziativa di questo genere può generare. Molti piccoli imprenditori subirono danni e ridimensionamenti dalla cancellazione del programma nucleare italiano, non solo l'Ansaldo, e oggi possono sperare anche di riavviare attività ad esso collegato rigenerando e dando fiato ad una economia come quella Ligure che, seppur meglio di altre ha resistito alla crisi, vede in quella firma una nuova speranza.

Ebbene la Liguria deve poter avere e sentire questa speranza da un Governo che fa... nonostante tutto e che il voto è sempre una espressione di speranza e non di riconoscenza.
*Vice Coordinatore Metropolitano
Popolo delle Libertà

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